Europa
In base al Rapporto di Pwc, “The italian NPL market” (qui in download), la maggior parte dei 140 miliardi di Euro è detenuta dalle prime 3 banche italiane.
A luglio ’13, il rapporto delle sofferenze lorde sul totale crediti era del 7,2% (5,7% nel luglio’12). Ripartito per segmento di clientela, ha raggiunto il 12,9% per le PMI, l’11,3% per le grandi imprese e il 6,0% per la clientela retail.
Nelle prime 20 banche italiane il rapporto di copertura delle sofferenze si discosta significativamente da banca a banca (dal 38% al 64%), così come l’incidenza delle sofferenze nette sui crediti vs clientela (dal 0,7% al 9,6% ) (dettaglio per singole banche a pag 7 dell’allegato).
I risultati del primo semestre ’13 mostrano un aumento del rapporto sofferenze nette (da una media del 3,3% nel 2012 ad una media del 3,6%) per tutte le banche, con l’eccezione di BNL, per la quale i valori sono diminuiti a seguito di una transazione infragruppo.
Il rapporto di copertura delle sofferenze risulta sostanzialmente invariato rispetto al 2012 ad eccezione di Mediobanca il cui rapporto di copertura è maggiore nel primo semestre 2013 (dal 47,8% al 56,3%).
A seguito dell’aumento di NPL, le banche italiane, in leggero ritardo, hanno iniziato a migliorare i loro livelli di copertura delle sofferenze di oltre il 10% (in media dal 2010), pur rimanendo al di sotto dei livelli pre-crisi.
Per l’anno prossimo, PwC si attende che Banca d’Italia e BCE spingano le banche italiane ad aumentare il proprio grado di copertura.
I bilanci delle banche italiane del prossimo anno saranno interessati da consistenti svalutazioni sui crediti, con un miglioramento nel rapporto di copertura delle sofferenze.
Un incentivo importante alla svalutazione e alla ripresa del mercato delle transazioni su NPL sarebbe senz’altro rappresentato dall’approvazione delle modifiche sulla deducibilità delle svalutazioni e perdite su crediti ai fini Ires contenute nel Disegno di Legge di Stabilità 2014.
Per il 2014 PwC prevede deal consistenti, grazie anche alla crescente quantità di liquidità nel mercato, l’interesse degli investitori per il paese e la diversificazione degli investimenti.