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Clima: ecco la tecnologia Made in Italy che promette di purificare l’aria

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Si chiama Apa, ovvero Abbattimento polveri atmosferiche, e può essere utilizzata nelle fabbriche, negli edifici pubblici e nelle strade.

Si chiama ApaAbbattimento polveri atmosferiche – la nuova tecnologia tutta italiana certificata dalla Commissione Europea come progetto di eccellenza nell’ambito del programma Horizon 2020. In pratica promette di abbattere l’inquinamento e purificare l’aria che respiriamo utilizzando l’acqua.

Apa è commercializzata, a partire da quest’anno, dalla startup Is Clean Air, controllata da Is Tech. L’azienda – spiega una nota – propone un approccio con impatto ambientale limitato, vicino allo zero: gli impianti Apa, distribuiti nelle aree d’utilizzo, creano delle bolle di aria purificata nello spazio circostante al sistema, per un raggio di aria depurata dagli inquinanti pari a circa 25-28 metri. Si tratta di una tecnologia di depurazione (depolverazione, degassificazione, disodorazione) che, attraverso l’integrazione di tre differenti processi chimico-fisico-meccanici, riesce ad abbattere gran parte degli inquinanti presenti in atmosfera, come Pm, NOx, SOx, CO, O3, CH4, benzene, alcol, acetilene, Gpl, ecc..

Può essere impiegata in fabbrica, negli uffici pubblici, nelle scuole, nelle piazze e nelle strade delle nostre città. Il tutto si basa sull’utilizzo di acqua, senza alcuna sostanza aggiuntiva, con consumi d’energia molto contenuti. ‘Abbiamo avviato un progetto, a Romaha annunciato l’amministratore delegato di Is Tech Giuseppe Spanto – per realizzare la prima scuola clean air. Grazie a un protocollo di intesa firmato da Is Tech e dal Municipio XI di Roma Capitale installeremo nella prima metà di aprile 2016 tre dispositivi Apa Large presso l’istituto scolastico Bagnera, nelle aree esterne della scuola dedicate alle attività ricreative dei bambini. L’intervento, nel suo complesso, mira a sensibilizzare insegnanti, alunni e genitori sull’importanza di respirare aria pulita, e sulla necessità di essere attenti, attivi e propositivi per non subire i danni da smog, oltre che quelli derivanti dal mancato agire che influenzano negativamente pure altri aspetti sociali’.

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