Eliminare la povertà, contribuire alla crescita economica e alla buona occupazione, consumo responsabile alla riduzione delle disuguaglianze. Sono alcuni dei diciassette obiettivi e dei centosessantanove target dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile 2030, adottati a settembre 2015 dai paesi delle Nazioni Unite, che impongono anche all’Italia un profondo cambiamento.
Per questo venerdì scorso alla Camera, alla presenza della Presidente Laura Boldrini e del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è nata l’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Il progetto – che riunisce 80 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile del nostro Paese, è della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma Tor Vergata per far crescere nella società, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda Globale e mobilitare tutti i diversi soggetti per realizzarne gli obiettivi.
L’ASviS intende mettere in rete tutti i soggetti impegnati nel raggiungimento di uno o più dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per diffondere la cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientare modelli di produzione e di consumo, analizzare le implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda Globale 2030, contribuire alla definizione di una strategia nazionale per il conseguimento dei parametri richiesti e alla realizzazione di un tempestivo e dettagliato sistema di monitoraggio.
‘Con l’Approvazione dell’Agenda Globale 2030 – sottolinea il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini – tutti i paesi del mondo dovranno valutare il proprio “stato di salute” attraverso una serie di parametri, obiettivi e target interconnessi, che contemplano aspetti economici, sociali, giuridici, umani, tecnologici. Raggiungerli è un impegno e un’ambizione per tutti i paesi che, consapevoli dei rischi connessi a uno sviluppo non più sostenibile, dovranno mettere in atto un cambiamento capace di garantire il futuro della generazione attuale e di quelle che verranno’.
‘Sottoscrivendo l’Agenda Globale 2030 – evidenzia Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS – l’Italia ha scelto un futuro fatto di sviluppo economico che rispetti i limiti ambientali e sia, al contempo, in grado di assicurare educazione per tutti e benessere psico-fisico a tutte le età, di ridurre nettamente le disuguaglianze tra ricchi e poveri, di eliminare le discriminazioni e la violenza contro le donne, di piena occupazione e di elevata qualità dell’ambiente. Gli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere disegnano, finalmente, un concetto dello sviluppo sostenibile che travalica la dimensione puramente ambientale, alla quale è stato, per troppo tempo, erroneamente ridotto’.
‘Il mondo dell’università e della ricerca – aggiunge Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata – può svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo di innovazioni capaci di ridurre i costi di transizione alla sostenibilità e nella formazione di una nuova generazione di persone qualificate, in grado di orientare alla sostenibilità tutte le attività umane’.