La scorsa settimana si è conclusa con l’annuncio per certi versi “shock” della prossima scomparsa degli annunci sponsorizzati sulla parte destra delle pagine di risultato di ricerca di Google da desktop e sull’aumento da tre a quattro risultati degli stessi link nella parte alta della pagina.
Se possiamo scorgere in questa scelta da parte del colosso di Mountain View una costante attenzione a fornire risultati sempre più rilevanti e puliti in un contesto di progressiva preminenza dell’uso della Rete da smartphone, è pur vero che tale decisione ci impone di valutare sempre meglio quando e quanto sia appropriato investire in link sponsorizzati a fronte di una gara competitiva a questo punto ancor più forte e selettiva.
Non pretendendo di essere esaustivi, ha senso investire in Google Adwords quando:
– l’indicizzazione naturale del proprio sito mostri delle carenze rispetto ad alcune aree di contenuto e rispetto ad alcune keyword da cui non è possibile prescindere sul fronte della comunicazione nei confronti del target;
– nel caso di un sito nuovo o di categorie nuove: importante in ogni caso risottoporre attraverso la Search Console la sitemap xml;
– in senso tattico per mostrare delle offerte temporanee o geolocalizzate grazie alle appropriate impostazioni della campagna;
– grazie ad una solida attività di marketing automation che permetta di accendere, spegnere o modificare le campagne, le keyword pianificate e i bid. In questo Google Adwords ha sviluppato molto sensibilmente le cosiddette “Regole automatizzate”;
– per presidiare alcune aree semantiche rispetto alla concorrenza a prescindere da una valutazione puntuale della redditività di questa operazione;
– in ottica di prospecting lavorando su keyword più generiche, soprattutto grazie al Google Display Network sia nel formato testuale che nei formati grafici e video;
– in ottica di retargering, intercettando utenti che poi verranno qualificati grazie a successive iniziative sia nella Rete di ricerca che nel Google Display Network.
Solo una accorta strategia quindi con l’uso degli opportuni tracciamenti e la verifica della qualità del traffico grazie a strumenti di web analytics consentirà di cogliere le nuove sfide lanciate da questo formidabile cambiamento di Google.