Se n’è parlato proprio oggi a Bruxelles, con la conferenza “From ISA to ISA 2”, dell’importanza dell’interoperabilità tra le amministrazioni pubbliche delle città e dei Comuni d’Europa.
Lanciato il 1° gennaio 2016, la seconda fase del programma ISA (Interoperability Solutions for european Public Administrations), che durerà fino al 31 dicembre 2020, è finalizzata allo sviluppo e l’abilitazione di servizi pubblici digitali che mettono al centro cittadini e imprese.
Per tale obiettivo sono stati stanziati dalla Commissione europea e il Consiglio dell’Unione europea 130,9 milioni di euro, che dovranno essere impiegati per sviluppare soluzioni che mirano all’interazione elettronica transfrontaliera o intersettoriale tra amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini.
L’iniziativa, rivolta proprio agli enti pubblici locali, regionali e nazionali, si pone tra gli altri obiettivi la promozione del Mercato unico dei servizi digitali in Europa e dell’economia digitale. Una maggiore interoperabilità migliorerà i servizi user centered offerti, ridurrà i costi e gli oneri amministrativi e allo stesso tempo contribuirà al buon funzionamento del mercato interno.
Come ha precisato stamattina Andrus Ansip, Vice-Presidente della Commissione Europea, durante la conferenza di presentazione: “Se i big data e gli open data sono la benzina che fa muovere l’economia digitale dell’Ue, l’interoperabilità è la catena di alimentazione dell’ingranaggio”. In poche parole, l’interoperabilità abiliterà numerosi segmenti dell’innovazione tecnologica integrata ai processi base dell’amministrazione pubblica: dall’Internet of Things all’industry 4.0, dal Digital single market alle smart cities, dall’ehealth ai pagamenti elettronici, alla sicurezza.
ISA 2 continuerà a sviluppare le soluzioni individuate già nella prima fase del programma, tra cui sistemi avanzati di sanità elettronica e un software open source a sostegno delle iniziative dei cittadini europei. Complessivamente, sono state individuati 40 tipi di azioni che si riferiscono allo scambio di esperienze e buone prassi, alla creazione di una piattaforma europea per l’interoperabilità della PA.