Orologi svizzeri in crisi e primo storico sorpasso di vendite da parte degli smartwatch. Nel quarto trimestre del 2015, le vendite globali di smartwatch hanno superato per le prima volta quelle dei tradizionali orologi svizzeri. Lo rende noto la società di analisi Strategy Analytics, secondo cui negli ultimi tre mesi dello scorso anno sono stati venduti 8,1 milioni di smartwatch a fronte di 7,9 milioni di orologi prodotti in Svizzera.
Sul fronte smartwatch, Apple e Samsung mantengono il primato di vendite. La società di Cupertino ha venduto 5,1 milioni di esemplari nel quarto trimestre 2015, pari ad una quota di mercato del 63%, mentre la casa coreana si è fermata a 1,3 milioni di unità vendute per un market share del 16%.
In generale, la quota di 8,1 milioni di smartwatch venduti nel quarto trimestre 2015 rappresenta un incremento del 316% rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano stati venduti complessivamente 1,9 milioni di pezzi.
A trainare le vendite di smartwatch il lancio ad aprile 2015 dell’Apple Watch, che ha di gran lunga superato i competitor come ad esempio Pebble (Android).
C’è da dire che nel secondo trimestre del 2015 la quota di mercato di Apple nel mercato degli smartwatch era superiore, pari al 75%. Secondo Strategy Analytics il calo sarebbe dovuto all’effetto propulsore dell’Apple Watch, che avrebbe dato benzina all’intero settore.
Nel quarto trimestre del 2014 le vendite globali di orologi svizzeri hanno raggiunto quota 8,3 milioni di pezzi, mentre nello stesso periodo del 2015 si sono fermate a 7,9 milioni con una flessione anno su anno del 4,8%.
I produttori svizzeri di smartwatch sono pochissimi – fra questi c’è Tag Heuer e rappresentano soltanto l’1% delle vendite.
Per Neil Mawston, executive director di Strategy Analytics: “l’industria svizzera degli orologi ha reagito troppo lentamente allo sviluppo degli smartwatch, nascondendo la testa sotto la sabbia e sperando che il fenomeno si dissolvesse da sé. I brand svizzeri come Tag Heuer hanno venduto appena l’1% degli smartwatch globali nel quarto trimestre e sono lontanissimi da Apple, Samsung e altri produttori”.
La crisi degli orologi svizzeri continua anche nel 2016, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2015 dell’export del 7,9% a 1,356 miliardi di euro a gennaio, il settimo mese consecutivo in flessione. Oltre alla concorrenza degli smartwatch, sugli orologi svizzeri pesa il calo della domanda a Hong Kong, Cina e negli Usa. Tiene invece la domanda dal Giappone.
L’export di orologi svizzeri ha già registrato un calo del 3,3% su base annua nel 2015, il primo della storia.