Italia
Scendono del 7,7% i ricavi di Wind, che nei primi nove mesi di quest’anno si attestano a 3,7 miliardi di euro (+0,4 al netto dei tagli della terminazione mobile). I ricavi totali del mobile diminuiscono del 7,3% rispetto ai primi nove mesi del 2012, complice la pressione sui prezzi e i tagli effettuati alle tariffe di terminazione. La forte concorrenza che spinge al ribasso anche l’Arpu a 12,4 euro, -11% rispetto allo scorso anno.
Dinamiche solo in parte compensate dal continuo successo di internet mobile, i cui ricavi crescono del 37,2%, con l’Arpu dati che raggiunge 4,3 euro.
Se il mobile piange, il fisso non ride, è proprio il caso di dire: i ricavi totali della telefonia fissa si riducono dell’8,7% rispetto ai primi nove mesi del 2012 per effetto, spiega l’azienda, “della nuova strategia, incentrata sulla clientela ad accesso diretto con più alta marginalità ed all’utilizzo esclusivo di negozi e web per l’acquisizione dei clienti (canali pull)”.
L’Arpu fisso pari a 30,8 euro segna un calo dell’1,9% rispetto al 2012.
Sempre nella telefonia fissa, il totale dei clienti voce registra una flessione del 4,3% attestandosi a 3 milioni. Il segmento clienti in accesso diretto ULL si mantiene stabile a 2,4 milioni mentre i clienti broadband si attestano a 2,2 milioni di cui 1,9 milioni in accesso diretto ULL.
In calo anche l’Ebitda, che al 30 settembre 2013 è pari a 1,4 miliardi di euro, (-6,8% rispetto all’anno precedente) per effetto dei tagli della terminazione e della forte concorrenza nella telefonia mobile, parzialmente compensati dalle iniziative strutturali di contenimento dei costi. L’Ebitda margin resta sostanzialmente piatto (+0,4%) al 38,5%.
Per quanto riguarda il terzo trimestre, i ricavi totali sono scesi del 6% a 1,2 miliardi e anche l’Ebitda fa segnare un calo del 6% a 507 milioni.
In discesa libera anche i risultati della controllante russa Vimpelcom che nel terzo trimestre ha visto dimezzarsi l’utile netto da 538 a 255 milioni di dollari, per via della forte pressione regolamentare sui mercati chiave di Italia, Russia e Ucraina.
I ricavi sono scesi dell’1% a 5,6 miliardi mentre l’Ebitda è sceso del 2% a 2,5 miliardi di dollari. (A.T.)