Gli Stati Uniti rispondono piccati alla stretta della Ue sulle multinazionali americane che eludono il fisco.
Il Segretario del Tesoro, Jack Lew, ha puntato il dito contro il moltiplicarsi delle indagini che nella Ue vedono coinvolte le grandi compagnie americane, da Apple a Google.
Lew parla di un’interpretazione eccessivamente allargata delle norme Ue che potrebbe diventare preoccupante.
“Se riconoscessimo che il concetto di aiuto di Stato è ampio, il fatto di condurre indagini civili – principalmente contro aziende americane – nell’ambito di questa nuova interpretazione creerebbe dei precedenti preoccupanti in termini di politica fiscale internazionale”, ha indicato Lew in una lettera indirizzata al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e al Commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager.
“Chiediamo rispettosamente di riconsiderare questo approccio“, ha aggiunto.
Ricardo Cardoso, portavoce della Commissione, ha negato che da parte della Ue ci sia un atteggiamento sfavorevole verso le aziende americane, precisando che le norme Ue si applicano indistintamente a tutte le imprese che operano in Europa.
Da tempo le web company sono nel mirino della Ue che sta indagando sugli accordi tra Amazon e il Lussemburgo (30 milioni di tasse evase) ma anche tra Apple e l’Irlanda. Il Ceo del gruppo di Cupertino, Tim Cook, è volato a Bruxelles nei giorni scorsi per incontrare privatamente la Vestager e discutere della decisione che dovrebbe essere comunicata nei prossimi giorni.
La Ue dovrebbe presentare ad aprile un nuovo provvedimento che impone bilanci trasparenti alle multinazionali e nei giorni scorsi è stato reso noto il piano antievasione.
Anche in Italia si sta procedendo velocemente su Google Italia in merito all’indagine sulla presunta evasione per circa 300 milioni di euro. Dopo la notifica della Guardia di Finanza del verbale di accertamento, adesso si sta per chiudere anche l’inchiesta penale che vede indagati tre manager di Google Ireland per “omessa dichiarazione dei redditi”.
A fine anno è invece stato raggiunto l’accordo con Apple che ha versato 318 milioni di euro al fisco italiano.
E mentre la Francia sostiene di non voler scendere a patti con Google, nel Regno Unito la web company ha siglato un’intesa vantaggiosa, anche troppo, (l’Antitrust sta infatti indagando, ndr) per 172 milioni di euro.