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VueTel: missione Africa per l’azienda tlc italiana

di A.T. |

Il presidente Giovanni Ottati: 'un Continente complicato da capire e un mercato difficile da raggiungere. Non per questo deve essere lasciato ai margini, considerando anche il suo sviluppo degli ultimi anni'.

Con un tasso di penetrazione di internet notevolmente cresciuto negli ultimi anni, ma comunque fermo al 26,5%, una penetrazione del 3G ferma all’11% dei 450 milioni di contratti telefonici e un tasso di diffusione degli smartphone fermo al 12%, l’Africa, presenta un interessante mix di elevati tassi di incremento nella diffusione e nell’uso delle nuove tecnologie e di ulteriori ampi margini di crescita.

E’ su questo contesto che sta scommettendo l’azienda italiana VueTel, creata dal manager romano Giovanni Ottati con l’obiettivo specifico di sviluppare un’infrastruttura indipendente e di qualità in un mercato, come quello africano, estremamente complesso ma con un potenziale elevato.

Con la convinzione che l’Africa è ormai passato dall’essere un mercato ad alto potenziale ad un mercato in crescita, VueTel – già presente con la sua rete dati in Tunisia, Burkina Faso, Algeria, Libia, Benin, Togo, Angola e Niger – si propone dunque come partner per quelle aziende di telecomunicazioni, ISP, multinazionali e PMI che vogliono operare in Africa e nei Paesi del Mediterraneo, garantendo loro un servizio completo e competitivo da e verso queste aree del Mondo.

Ma perché proprio l’Africa?

Lo spiega lo stesso Ottati, secondo cui  si tratta di “un Continente complicato da capire ed è un mercato difficile da raggiungere. Non per questo deve essere lasciato ai margini, considerando anche il suo sviluppo degli ultimi anni”.

Pura filantropia? Non proprio. Il business c’è, eccome.

I numeri parlano chiaro: secondo i dati di Internet World Stats, il continente africano sarà, nei prossimi anni, una delle regioni a maggior crescita per quanto riguarda l’utilizzo dei dati internet da mobile. Secondo le stime, infatti, il traffico dati crescerà di 20 volte entro il 2020. Una crescita esponenziale. Basti pensare che nel 2000 gli utilizzatori di internet in Africa erano 4 milioni e che, nel 2014, sono arrivati a quota 297 milioni (su una popolazione totale di oltre 1 miliardo).

Per questo, e con l’obiettivo di sviluppare gli strumenti migliori per permettere l’accesso ad una comunicazione telefonica chiara e di qualità, attraverso una continua attenzione alle tecnologie, VueTel è riuscita a costruire delle reti e delle relazioni nei territori e con le comunità.

Un impegno, dice la società, volto ad avere una rete altamente flessibile, grazie, in particolare, all’attività di ricerca, selezione e finalizzazione di accordi commerciali con gli operatori più solidi sul territorio; accordi che permettono di cogliere e valorizzare le opportunità di questi mercati.

Due i pilastri dell’offerta: International wholesale voice business – con estensione internazionale dell’area di intervento e un particolare focus su Mediterraneo e Africa Subsahariana, ma con progetti reali di sviluppo anche su altre longitudini – e servizi specifici alle comunità straniere che vivono all’estero, soprattutto verso quelle comunità che costruiscono un ponte sul Mediterraneo tra il continente africano e l’Europa.

Servizi, assicura VueTel, “forniti utilizzando tecnologia state-of-the-art di ultima generazione per garantire scalabilità, qualità dei servizi e servire il mercato Africano e il bacino del Mediterraneo”, con un piano che prevede “la realizzazione di un’infrastruttura di rete di collegamento con le principali landing-station dei cavi sottomarini e con le reti terrestri in fibra ottica, per la connessione e l’erogazione dei servizi”.

La rete (backbone) connetterà, nella sua configurazione finale, in modalità protetta ad anello i principali nodi della rete dati: Londra, Marsiglia, Parigi, Francoforte, Milano e Lisbona in Portogallo, altro punto strategico di arrivo di cavi sottomarini dal west-africa.

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