Rete Usa ‘intasata’ dai video, Netflix corre ai ripari

di Paolo Anastasio |

Il fornitore di contenuti in streaming spinge gli Isp all’adozione della sua piattaforma Open Connect, disegnata per decongestionare il traffico online durante i picchi del prima time. Ma i competitor, fra cui Comcast e Time Warner, non ci stanno.

Stati Uniti


Netflix

Cresce la congestione della Rete negli Usa, soprattutto nelle ore di punta del prime time televisivo. Un problema, quello del traffico generato dai video online, destinato ad aggravarsi con la progressiva diffusione dello standard 4K, che promette contenuti in ultra HD sempre più pesanti.

 

Per risolvere o quanto meno limitare il rischio di congestione dei network, Netflix ha avviato una campagna battente, destinata agli Isp Usa e ai broadcaster vi cavo, per promuovere la sua piattaforma di tecnologica per la gestione e ottimizzazione del traffico. Si tratta di Open Connect, un sistema che promette di minimizzare i rallentamenti dello streaming video, in particolare nelle ore di punta, quando la massa dei consumatori accede contemporaneamente allo stesso contenuto video, rallentando così il processo di downloading.  

 

Per convincere gli Isp a adottare la sua piattaforma Open Connect, Netflix ha messo a punto un nuovo metodo per misurare il traffico Internet, basando il ranking delle prestazioni degli Isp Usa sulla performance nelle ore di punta, senza più diluire la misurazione sulle 24 ore.

 

“Il prime time è l’ora di punta del traffico online – si legge sul blog di Netflix – E’ questo l’orario in cui il rischio di congestioni di rete è più marcato, allo stesso modo di quello che succede sulle strade nell’ora di maggior flusso di mezzi. Mentre si guarda Netflix, la congestione dei rete si può manifestare con un buffering, con una qualità video peggiore oppure con lunghe attese per l’inizio del video stesso”.

 

Ovviamente, Netflix, che presto sbarcherà anche in Europa e che negli Usa continua a crescere (Leggi articolo Ke4biz) sostiene che una soluzione c’è, ed è l’utilizzo da parte degli Isp della sua piattaforma Open Connect, che eliminerebbe alla radice il problema delle congestioni di rete. Si tratta di un set top box, da collegare alla rete dell’Isp. 

 

Il problema di Netflix, al momento, è che diversi Isp americani, fra cui Comcast e Time Warner Cable, hanno rifiutato di adottare la tecnologia del rivale, che compete con loro, in parte, nell’arena dei servizi video.

 

Intanto, secondo l’ultimo report realizzato da Sandvine, Netflix e YouTube generano più della metà del traffico a banda larga in America. Netflix conta per il 31,6% di tutto il traffico in downstream su reti fisse usate a casa e in ufficio, mentre YouTube rappresenta il 18,69% del traffico. Molto lontani i competitor: Hulu e Amazon rappresentano rispettivamente l’129% e l’1,61% del traffico complessivo in Nord America.

 

Per quanto riguarda le reti mobili, YouTube e Facebook sono nettamente al comando, con rispettivamente il 17,7% e il 15,4% del traffico in Nord America.

 

I siti più popolari di di file sharing come BitTorrent e Limewire, aggiunge Sandvine, continuano a perdere terreno con una quota complessiva del 10% del traffico sulle reti nordamericane, a fronte del 31% di cinque anni fa.  

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