#FTItaly, Marco Patuano: ‘Sulle reti basta parlare, è ora di muoversi’

di Paolo Anastasio |

L’amministratore delegato di Telecom Italia: “Nei prossimi tre anni investiremo 3,4 miliardi di euro nelle nuove infrastrutture, parte di un piano più ampio di 9 miliardi”. Angelo Cardani, presidente Agcom:

Italia


Marco Patuano

In che modo la recente proposta di regolamentazione della Commissione Europea per la nascita di un “single market” delle Tlc impatterà sull’industria delle Tlc e quale sarà il ruolo dell’Italia nella promozione e realizzazione dell’Agenda Digitale. Sono questi i temi principali del panel dedicato a “Telecom e Agenda Digitale”, nell’ambito del ‘Financial Times Future of Italy Summit 2013‘ (#FTItaly) (Leggi articolo Key4biz) organizzato oggi a Roma dal Financial Times.


“Non è il momento per dedicarsi solo al dibattito ma di agire in fretta”, è il momento di investire. Lo ha detto Marco Patuano, l’amministratore delegato di Telecom Italia nel suo intervento a un convegno al panel su “Telecoms e Agenda Digitale” organizzato nell’ambito del ‘Financial Times Future of Italy Summit 2013‘ (#FTItaly) (Leggi articolo Key4biz). 

“È importante aprire una stagione di realizzazione – ha ribadito Patuano –bisogna cominciare a investire. È quello che abbiamo intenzione di fare col nostro piano industriale. Dobbiamo investire e tenere presente che tutti coloro che investono vogliono rientrare all’investimento”.  

 

Normativa e domanda

“Non possiamo aspettare che arrivi la domanda, la domanda verrà – ha aggiunto Patuano – anche se le statistiche oggi dicono che la percentuale delle persone che ricorre al commercio elettronico è bassissima”. “Per la realizzazione delle nuove infrastrutture ultrabroadband è necessario un nuovo approccio regolamentare. E’ estremamente importante aprire una stagione del fare”.

Per Patuano serve anche una “normativa che miri ad essere non solo a favore della concorrenza che ben venga, ma anche a favore degli investimenti perché coloro che investono hanno bisogno di un ritorno degli investimenti”. “Adesso – ha aggiunto Patuano – dobbiamo agire e per farlo abbiamo bisogno del sostegno dei normatori, della Pubblica amministrazione e dei Comuni. La domanda verrà non possiamo aspettare che arrivi”.


Piano investimenti

Parlando del piano industriale di Telecom Italia, Patuano ha ricordato che “nei prossimi tre anni investiremo 3,4 miliardi di euro per le infrastrutture fissa e mobile di ultima generazione, nell’ambito di un più ampio programma da 9 miliardi” (Leggi articolo Key4biz). “Garantiamo che la sicurezza nazionale è un argomento che teniamo nella massima considerazione”,ha sottolineato Patuano, aggiungendo che la parità d’accesso alla rete (equivalence of input) “è la migliore pratica e ci saremo volontariamente: non abbiamo bisogno di essere spinti o incentivati in questa direzione”.

Telecom Italia non ha mai deciso di chiudere i rapporti con la Cassa depositi e prestiti (Cdp) sulla rete fissa, ma il dialogo “non deve essere un motivo per rallentare” i progetti di Telecom Italia, aggiunge l’amministratore delegato. “Non abbiamo mai detto – precisa Patuano – che non vogliamo più parlare con la Cassa depositi e prestiti: se ci saranno delle opportunità in futuro lo vedremo, ma – ha spiegato – non deve essere motivo per rallentare il nostro progetto”.


Convertendo e Telecom Argentina

Telecom è “tranquilla” sul lancio del prestito convertendo su cui si sono sollevate polemiche da parte di alcuni azionisti di minoranza sul fatto che possano esserci state informazioni privilegiate che non avrebbero garantito parità di accesso al bond per tutti quanti.

“Il convertendo – ha spiegato l’amministratore delegato Marco Patuano – è una formula per eseguire un’operazione molto rapidamente e Telecom Italia ha l’obiettivo di partire rapidamente. Abbiamo un rafforzamento di oltre 2 miliardi della nostra posizione finanziaria”. “Sul fatto che ci sia stata informazione privilegiata – ha aggiunto Patuano – ci sta lavorando la Consob e noi siamo rispettosi del lavoro dell’autorità e siamo tranquilli”.

La vendita di  Telecom Argentina “è stata un’operazione assolutamente  trasparente che il board ha giudicato favorevolmente; ci si  è concentrati sulla copertura per il piano di investimenti  che richiede miliardi di euro e per il rafforzamento della  struttura di capitale di Telecom Italia”. L’amministratore  delegato  difende la vendita  di Telecom Argentina dalle critiche sul prezzo. “Già un paio  di anni fa – ha aggiunto Patuano – l’operazione venne  valutata nell’ambito di una procedura di gara e non se ne fece nulla per l’assenza di domanda”. 

“Sulle tematiche che riguardano l’indipendenza del consiglio di amministrazione”, con Marco Fossati. “ci vedremo in assemblea”.  Così l’ad di Telecom Italia  in relazione alle richieste di Marco Fossati che tramite Fidim detiene il 5% del capitale di Telecom Italia di sostituire il cda per scarsa indipendenza nei confronti dell’azionista di maggioranza Telco.


Unbundling, Angelo Cardani: “Definizione tariffe in dirittura d’arrivo”

 L’Autorità sta per giungere alla conclusione nella definizione dei prezzi per l’unbundling dell’ultimo miglio che gli operatori alternativi devono versare a Telecom. Lo ha annunciato il presidente dell’Autorità per le telecomunicazioni, Angelo Marcello Cardani. “Stiamo terminando, con qualche discussione con gli amici dell’Ue, la definizinoe dei prezzi di unbundling per il 2013 – ha detto Cardani – e conto nella prossima primavera di arrivare alla definizione dei prezzi 2014-16″.

In riferimento all’annuncio del presidente Cardani, sulle nuove tariffe di ‘unbundling’ 2014-2016, Patuano ha reso noto che “entro la prossima primavera avremo chiaro il modello di business necessario per avere un ritorno sugli investimenti. Ma è anche necessario dimostrare che l’ambiente deve essere a favore della concorrenza come anche degli investimenti”

Secondo Cardani, l’equivalence of input, vale a dire la parità di accesso per tutti gli operatori sulla rete di Telecom Italia non ha grosse differenze con la separazione totale se gestita in buona fede. “La separazione totale – ha detto – è più facile ma non possiamo dirgli fate questo o quest’altro. Le differenze sono minime, e se il modello è gestito in buona fede – ha spiegato il presidente – non ci sono grandi differenze”.

 

Dal canto suo, Francesco Caio, commissario di Governo all’Agenda Digitale, ha detto che “L’Agenda digitale è l’unica disciplina che combina rigore di bilancio e crescita economica”.


“Gli interessi digitali dell’UE e dell’Italia sono legati a doppio filo”, ha detto Constantijn Van Oranje-Nassau, capo di gabinetto di Neelie Kroes, commissario Ue per l’Agenda Digitale.

 

Infine, Luigi Gambardella, presidente del board dell’Etno, ha rimarcato la presenza, in Europa, di troppi regolatori e le difficoltà, per gli operatori di settore, di un mercato eccessivamente frammentato: “Dobbiamo cambiare atteggiamento (mood ndr), abbiamo bisogno di crescere – ha detto GambardellaIl settore delle Tlc sta crescendo in tutto il mondo tranne che in Europa“.


 

 

 


 

 

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