Italia
“L’Italia è un paese in cui esiste un divario geografico e generazionale sull’agenda digitale. Per questo il tema mi sta molto a cuore. È necessario avere un mercato unico europeo sulle telecomunicazioni e questo pone un problema di competitività nei confronti di Cina e Stati Uniti”. Lo ha detto Enrico Letta al Financial Times Future of Italy Summit 2013 (Live Tweet), che si è aperto questa mattina a Roma, aggiungendo che “Un comitato di tecnici guidato da Caio sta preparando un rapporto che aiuti a capire come investire sul digitale in Italia”, tanto più che “sembra incredibile ma l’Italia non ha un patrimonio culturale digitalizzato”, ha detto Letta.
Il premier italiano, intervistato da John Thornhill, Deputy Editor del Financial Times, ha detto che “In questa settimana verrà presentato il piano di privatizzazione che si sta discutendo in questi giorni al ministero dell’Economia – ha detto Letta – L’Italia uscirà dalla crisi un passo alla volta (step by step ndr), anche per motivi politici non può fare una rivoluzione”. “Fermare i tagli sulla cultura e reinvestire sulla cultura è uno strumento attraverso il quale l’Italia rilancerà la sua economia”.
Istituito Comitato Reti affidato a Caio. Report entro fine anno
“Siamo convinti che il tema della rete sia strategico e gli investimenti sulla rete sono strategici e che l’Italia sia indietro”, ha detto Letta, rispondendo ad una domanda sulle reti, in particolare quelle di telecomunicazione. “Il tema della rete rappresenta per noi un asset da cui ripartire per investire e per aiutare la discussione sul futuro della rete ho deciso di istituire un comitato e dare mandato a tre persone: si tratta di Francesco Caio, che lo coordinerà, e due non italiani esperti di reti e telecomunicazioni che presenteranno entro la fine dell’anno un rapporto sullo stato della rete e degli investimenti sulla rete. Il rapporto andrà a scandagliare la situazione e trovare le soluzioni”. Letta ha poi aggiunto che “qualunque proprietario della rete dovrà, poi, raggiungere gli obiettivi e investire sulla rete e noi vogliamo spingere perché si facciano gli investimenti che sono strategici”. L’obiettivo del comitato di tecnici guidato da Caio è preparare un rapporto che aiuti a capire come investire sul digitale in Italia.
Legge di stabilità
“Sono sicuro che la finanziaria è quella giusta: la finanziaria, insieme al piano di privatizzazioni, ci aiuteranno a ridurre il debito, il prossimo anno, per la prima volta in 5 anni – ha detto Letta – La finanziaria è quella giusta anche per un altro motivo – ha aggiunto Letta – venerdì scorso, i sindacati, il popolo italiano, i membri del Parlamento chiedevano meno rigore e, al contempo, l’Ue ci chiedeva più rigore; noi eravamo in mezzo. Ma io penso che sia necessario evitare di bloccare la ripresa in Italia. Siamo avviati in un percorso di ripresa”.
Il rapporto dell’Italia con l’Ue
L’Italia, secondo Letta, ha contribuito in maniera decisiva “a salvare l’euro – ha detto -Il contributo dell’Italia è dieci volte più importante di quello finlandese e tre volte quello olandese”. L’Italia ha dato un aiuto all’Europa e all’Euro e questo è molto importante “perché noi siamo tra i fondatori e vogliamo essere protagonisti” e la Germania non ha salvato l’euro da sola. “I tedeschi non possono stare da soli come in un deserto, loro soli in un’Europa deserta – ha detto hanno bisogno dell’unione europea che funzioni con una crescita condivisa”. Il premier aggiunge che fra le misure importanti da contrattare con la UE c’è anche la scuola e l’università.
“Il 2014 sarà un anno decisivo per introdurre le riforme e cambiare il sistema politico istituzionale del Paese”. Così il presidente del Consiglio, Per quel che riguarda la riforma dell’ordinamento istituzionale, ha sottolineato, ci si può attendere un voto “entro l’estate”. “Oggi ci sarà la prima riunione del comitato interministeriale sulla spending review, con il nuovo commissario, Carlo Cottarelli, che ha la nostra piena fiducia e un pieno mandato”.
Sentimento anti-europeo
Il premier ammonisce poi la Commissione Ue sul sentimento anti-europeo, che si sta diffondendo in diversi stati membri. “La commissione europea deve capire che il sentimento antieuropeo sta crescendo e se non lo capirà potremmo avere il prossimo anno il parlamento europeo più antieuropeo della storia”.
Il premier pare molto e deciso e ripete che “la legge di stabilità è stata decisa con la Commissione Ue. L’Italia non ha dovuto chiedere alcun aiuto all’Ue – ha detto Letta – Nel 2013 abbiamo risolto molti problemi di deficit e crescita e tassi di interesse”.
In Europa “non possiamo mettere soldi nel congelatore”, ha avvertito Letta. Farlo finirebbe per creare “uno dei maggiori problemi di credibilità” sulle capacità dell’Unione di raggiungere gli obiettivi di risanamento e rilancio che si è prefissata, ha avvertito durante il suo intervento al convegno sul futuro dell’Italia organizzato a Roma dal Financial Times. La scorsa settimana la Commissione europea ha clamorosamente omesso di riconosce all’Italia i requisiti per godere di alcuni margini di flessibilità sui conti pubblici e sul deficit 2014, rilevando la dinamica di rialzo del debito.
Quadro politico, 2014 anno delle riforme
Per quanto riguarda il quadro politica, Enrico Letta ha detto che “ciò che è avvenuto fra Berlusconi e Alfano fornisce stabilità al Paese. Ora c’è più chiarezza”, ha aggiunto, precisando che la scissione in seno al Pdl darà più stabilità al Governo. Il premier aggiunge che “nel 2014 arriveremo alla riduzione dei parlamentari”, precisando che la strada del consolidamento fiscale è un dovere del Governo e che il 2014 sarà l’anno decisivo per la strategia di Governo, che in agenda ha fissato l’ abolizione dei fondi pubblici ai partiti e Province, la messa a punto della nuova legge elettorale e la riduzione parlamentari.
“Con Matteo Renzi e con il Pd condividiamo lo stesso percorso – ha detto Letta – Siamo sulla stessa linea. Sono sicuro che Renzi, Cuperlo e tutto il Pd saranno dalla parte delle riforme”.
Disoccupazione giovanile
Per quanto riguarda l’indole degli italiani, Letta ha detto che “sono molto bravi, ma se hanno delle scadenze (deadline ndr) è meglio”. Letta si sofferma anche sul fatto che l’Expo 2015 “potrebbe essere un evento cruciale per la ripresa economica del paese”. La crescita dell’occupazione giovanile il più grande problema per il nostro Paese, rischiamo perdita di una generazione. Il premier ha ricordato i 15mila giovani già assunti con decontribuzioni decise dal suo governo.
Il premier rilancia “Destinazione Italia”, che offre certezze sul regime fiscale per gli investitori esteri e riforme step-by-step. “L’Italia resta un paese stabile con diverse opportunità”, dice il premier alla platea internazionale dell’FT Summit 2013, sottolineando che per incrementare il business nel nostro paese si concentrerà sulla semplificazione della giustizia civile.