L'iniziativa

Smart mobility, parte dall’Italia la campagna ‘Bike the Nobel’

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L’Italia candida la bicicletta e la smart mobility al Premio Nobel per la Pace 2016. ‘La bicicletta è il mezzo di spostamento più democratico a disposizione dell’umanità, non causa guerre, non inquina, fa bene al corpo e alla mente’. I dati del mercato UE. Firma la petizione online.

Quest’anno il premio Nobel per la Pace lo diamo alla bicicletta. Parte dall’Italia la campagna “Bike the Nobel” per proporre la candidatura speciale delle due ruote al celebre riconoscimento mondiale.

Le nostre città sono ormai ad un bivio: ridurre le emissioni inquinanti, lo smog, a livelli bassissimi e quindi non particolarmente nocivi per la nostra salute, o rinunciare ad una qualità della vita più alta e ad una vivibilità decente dei nostri quartieri e centri urbani.

Il Natale 2015 lo ricorderemo probabilmente più per gli elevatissimi tassi di smog nelle principali città italiane che per le atmosfere festose, ormai sempre più rarefatte a causa della crisi economica e le difficoltà delle famiglie.

A lanciare la candidatura è stato il programma di Rai Radio2 “Caterpillar”, per sostenere l’iniziativa basta partecipare alla petizione online. È inoltre possibile aderire ad una simbolica ‘staffetta a pedali’ per consegnare la candidatura alla commissione che si riunirà, nel febbraio 2016 ad Oslo, per ufficializzare le nuove designazioni.

Da Torino a Napoli, passando per Milano, Roma e Firenze, milioni di cittadini sono stati ostaggio di PM10 e altre micro polveri altamente tossiche e dannose per le vie respiratorie e la pelle (gli occhi perfino). Una situazione resa ancora più pesante da un anticiclone invernale che in maniera anomala ha stazionato per più di due mesi sul nostro Paese.

Forse un primo chiaro esempio di cosa i cambiamenti climatici possono comportare per chi vive in città, ma meteo a parte, è ora che le Istituzioni, gli enti locali e i cittadini comincino a prendere sul serio il problema dell’inquinamento urbano (da trasporti privati certo, ma anche da riscaldamento delle abitazioni), proponendo nuove iniziative smart city e per la mobilità intelligente ed alternativa (smart mobility).

Car sharing, car pooling, uso dei mezzi di traporto pubblici, corridoi pedonali sempre più estesi per attraversare a piedi la città e quindi la bicicletta. In tutta Italia, tra piste urbane ed extraurbane, sono disponibili ai cittadini 86.541 km di itinerari (sulle condizioni di ogni itinerario sarebbe da valutare caso per caso).

Come ricordano i conduttori del programma radiofonico, Massimo Cirri e Sara Zambotti, c’è più di un motivo per sostenere la candidatura della biciletta al Nobel per la Pace: “la bicicletta è il mezzo di spostamento più democratico a disposizione dell’umanità, non causa guerre, non inquina, fa bene al corpo e alla mente”.

Andare in bicicletta non significa solo benessere fisico e riduzione consistente dell’inquinamento urbano, ma anche dare vita ad un mercato (prodotti, accessori e servizi) che nel 2014 (dati Conebi) ha visto la vendita di 20 milioni di biciclette in Europa, con un’industria che dà lavoro a 70 mila persone, una produzione UE che vede l’Italia in testa (23%) seguita dalla Germania (18%) e quindi la Polonia (8%).

Tutto questo vale, solo in Germania, un fatturato di quasi 9 miliardi di euro (in tutti gli USA siamo a poco più di 6 miliardi di dollari).

Avanzano, infine, anche le biciclette a motore elettrico (eBike), che sono aumentate in Europa del 4% nel 2015, grazie alla vendita di 5,3 milioni di nuove unità solo nei primi otto mesi dell’anno (dati Bike Europe).

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