Come cambierebbe la mappa della Terra se le dimensioni dei singoli stati fossero calcolate in proporzione al numero di persone che hanno accesso a Internet, mantenendo inalterata la forma geografica di paesi e continenti? La mappa del mondo assumerebbe proporzioni ben diverse da quelle della cartina geografica, con molti paesi che letteralmente sparirebbero dalla faccia della Terra e interi continenti, come ad esempio l’Africa, che vedrebbero le loro dimensioni ridursi in maniera evidente.
L’Africa diventerebbe molto più piccola, eccezion fatta per la Nigeria e l’Egitto. Ma anche l’Europa cambierebbe non poco, con Germania, Francia e Regno Unito che diventerebbero molto più grandi di quanto non siano in realtà trasformando il Vecchio Continente.
Giappone, Corea del Sud, Oceania e Nord America ‘ingrasserebbero’ parecchio (ma anche singoli paesi come Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Qatar), visto che più dell’80% della popolazione accede a Internet. L’India, al contrario dimagrirebbe, visto che la percentuale di popolazione in Rete è inferiore al 20%.
Certo, è chiaro che in questo gioco contano i numeri assoluti di abitanti di ogni singolo paese: Cina e India partono svantaggiate vista la percentuale ridotta di internauti rispetto alla popolazione complessiva, ma limitano i danni perché in termini assoluti possono vantare numeri più alti di accessi.
La mappa mondiale della popolazione online è stata realizzata dall’Oxford University Internet Institute utilizzando i dati ufficiali del 2013 della Banca Mondiale. In base ai calcoli, l’Asia è il continente più connesso, con 1,24 miliardi di utenti Internet, pari a poco meno della metà degli utenti globali della Rete.
La Cina è il primo paese in valori assoluti per accessi, con 600 milioni di utenti online, seguita dagli Stati Uniti (270 milioni), dall’India (190 milioni) e dal Giappone (110 milioni).
In Europa, diversi paesi contano una percentuale di internauti superiore all’80%, fra cui gli stati scandinavi, la Germania, la Francia, il Regno Unito, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera. L’Italia si ferma nella fascia compresa fra il 40% e il 60%.