2015 – USA
Nel pieno della “caccia alle streghe” il talentuoso avvocato James Donovan viene coinvolto in un caso di spionaggio militare per difendere la presunta spia sovietica Rudolf Abel, arrestato dall’FBI. Abel è un uomo tutto d’un pezzo, ligio, fedele a se stesso e alla propria missione. Anche Donovan lo è, e nonostante da buon avvocato abbia sempre un asso nella manica non utilizza alcun trucchetto del mestiere. Ma perché scegliere un ottimo avvocato per difendere una spia? Il processo dovrà essere un caso esemplare per dissuadere al tradimento e per dimostrare l’integrità dell’America nella Guerra Fredda. Donovan (Tom Hanks), legale in campo assicurativo, ha poca confidenza in fatti del genere, ma ha raggiunto la fama come ex procuratore per i processi di Norimberga grazie alle sue doti spiccate di negoziatore. L’FBI, convinta di poter contare su Donovan, cerca di persuaderlo a far parlare Abel (Mark Rylance), però senza alcun successo. Infatti, tra Donovan e Abel si crea subito un rapporto di forte rispetto reciproco che porta l’avvocato a difenderlo in maniera onesta e convinta nonostante la sua cittadinanza. Una scelta impopolare quella dell’avvocato, che finisce per essere preso di mira come “traditore”. Nel frattempo un aereo spia americano U-2 viene abbattuto dai sovietici e il pilota Francis Gary Powers viene arrestato e condannato a 10 anni di reclusione in Russia. La CIA, temendo che il pilota durante la prigionia possa rivelare informazioni riservate, è disposta ad avviare uno scambio di prigionieri: Abel per Powers. Direzione Berlino Est. E chi se non Donovan per guidare le trattative? Così l’avvocato si trova in mezzo a un caso più grande di lui.
Una trama semplice e allo stesso tempo complessa quella narrata da Steven Spielberg ne Il ponte delle spie, basata su una storia vera che il regista conosceva già, ma solo in parte: “Non mi ero reso conto che, dopo la sua cattura, c’era stato uno scambio segreto fra Abel, una spia sovietica, e Powers, il pilota spia americano. Sono molti gli aspetti di questa storia che mi hanno interessato”. In particolare a colpire Spielberg è la figura di James Donovan, avvocato convinto che si batte per una giustizia equa e giusta. “James Donovan – spiega il regista – era una persona che faceva valere i propri valori, che intendeva garantire la giustizia a tutti, a prescindere da quale fosse il lato della Cortina di Ferro a cui appartenevano. Il suo unico interesse era rispettare la legge”.
A dare un volto all’avvocato Tom Hanks, una celebrità integra, “l’attore ideale per questa parte”, avendo spesso utilizzato la propria fama a fin di bene. Hanks è rimasto colpito soprattutto dal rapporto speciale che si instaura tra Abel e Donovan, che diventa poi un vero e proprio asse su cui ruota la storia. Un rispetto dal quale nasce una sincera amicizia. Per cui si passa dal rapporto professionale a quello personale. L’avvocato Donovan è spinto a sorvolare i pregiudizi dettati da un conflitto guardando la persona per quello che è, ossia un uomo fedele al proprio Stato e Paese. Spiega Hanks: “sviluppa anche un rapporto personale con Abel perché si rende conto che è un bravo ragazzo, sia dal punto di vista personale che per gli ideali che incarna”.
Regia: Steven Spielberg
Attori: Tom Hanks (James Donovan), Mark Rylance (Rudolf Abel), Amy Ryan (Mary Donovan), Sebastian Koch (Wolfgang Vogel), Alan Alda (Thomas Watters), Scott Shepherd (Hoffman, funzionario CIA), Austin Stowell (Francis Gary Powers) , Mikhail Gorevoy (Ivan Schischkin)
Sceneggiatura: Matt Charman, Ethan Coen, Joel Coen
Fotografia: Janusz Kaminski
Musiche: John Williams
Montaggio: Michael Kahn
Scenografia: Adam Stockhausen
Arredamento: Bernhard Henrich, Rena DeAngelo
Costumi: Kasia Walicka-Maimone
Durata: 86’
Genere: DRAMMATICO, THRILLER
Data di uscita in sala: 16 dicembre 2016