Italia
Crisi dell’editoria, ruolo dei motori di ricerca, diritto d’autore e tasse per le web-company sono argomenti centrali che stanno infiammando il dibattito nazionale specie negli ultimi tempi. Key4biz ha intervistato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, per sapere quali sono i progetti del governo.
Key4biz. Quali novità ha introdotto la Legge di Stabilità a favore dell’editoria?
Giovanni Legnini. Abbiamo istituito un fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria con una dotazione di 120 milioni di euro, 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016, con l’obiettivo di contrastare la crisi e sostenere gli investimenti nel digitale delle imprese editoriali, anche quelle piccole, le assunzioni dei giovani, le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali.
Non daremo soldi a fondo perduto, ma solo sulla base di progetti di ristrutturazione delle aziende. Si tratta di una novità importante finalizzata ad arginare gli effetti della crisi e ad aprire una nuova fase.
Key4biz. E per le edicole?
Giovanni Legnini. Abbiamo introdotto una misura anche per l’informatizzazione delle edicole, irrobustendo una disposizione in parte emanata due anni fa, ma mai decollata, e dotandola di risorse già iscritte nel bilancio di Stato. Si tratta di un piccolo fondo di 5 milioni di euro che abbiamo deciso di destinare alla digitalizzazione delle edicole che stanno affrontando una profonda crisi e rischiano di chiudere.
Key4biz. Le misure previste nella Legge di Stabilità basteranno a risollevare le sorti di un’industria da tempo in affanno?
Giovanni Legnini. Certamente non basteranno. Occorreranno altri interventi più strutturali che dovranno riguardare l’ammodernamento più complessivo del comparto dell’editoria, la raccolta pubblicitaria e una nuova disciplina sul diritto d’autore sulla quale stiamo già lavorando.
Key4biz. Proprio sul diritto d’autore, cosa farà l’Italia per risolvere la querelle che oppone editori a motori di ricerca?
Giovanni Legnini. Io ho proposto una norma che disciplina questa materia e che spero venga recepita a breve dal Consiglio dei Ministri e che prevede il riconoscimento del diritto d’autore per l’utilizzo dei contenuti delle imprese editoriali. Un riconoscimento che dovrà avvenire anche in termini economici attraverso una negoziazione tra i produttori di notizie, gli editori, e i motori di ricerca e, in mancanza di un accordo, con l’intervento sostitutivo dell’Agcom. Non abbiamo nulla contro i motori di ricerca, anzi svolgono un ruolo molto importante che mi auguro si svilupperà ulteriormente, ma abbiamo il dovere di tutelare chi lavora e produce i contenuti.
Key4biz. E per quanto riguarda il diritto d’autore, competenza al Parlamento come suggerisce il presidente della Camera Laura Boldrini o all’Agcom come invece indica il Sottosegretario Simonetta Giordani?
Giovanni Legnini. La materia del diritto d’autore è di tale vastità che richiede un intervento riformatore più incisivo. La mia norma riguarda solo un aspetto che ha comunque la sua rilevanza. Se l’Agcom non è intervenuta finora, è perché c’è un’incertezza normativa. Noi vogliamo colmarla.
Key4biz. Perché intorno alla web-tax proposta da Francesco Boccia non si registra anche all’interno del Pd una posizione unitaria?
Giovanni Legnini. Questa materia, al pari del diritto d’autore, ha implicazioni globali, planetarie, ma visto che in ambito internazionale non c’è un’iniziativa adeguata ritengo opportuno che il nostro Paese provi a fare una norma. Alla Camera, dove la Legge di Stabilità passerà in seconda lettura, se ne parlerà e spero si prenderà una decisione su un tema serio e importante.