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Il cinema continuerà a occupare un posto centrale nelle attività di Sony, ma è necessario intervenire sull’asset Entertainment con una politica di forte risparmio, almeno 250 milioni di dollari hanno detto i vertici aziendali. Lo studio di consulenza Bain dovrà individuare i costi da tagliare.
Sony Pictures, che controlla la Columbia Pictures, uno dei primi studios cinematografici del mondo accanto a Time Warner e 21st Century, non produrrà più di 18 film l’anno contro gli attuali 23.
La società, invece, rafforzerà i propri investimenti nella produzione e diffusione di programmi televisivi, un’attività che risulta più redditizia del cinema.
Nell’ultima trimestrale, archiviata a settembre, Sony Entertainment, che copre cinema e televisione, ha registrato una perdita di 181 milioni di dollari. Il Ceo della divisione Michael Lynton spera di riportarla presto in utile e anticipa anche un margine operativo del 7,4% per l’esercizio che sarà chiuso a marzo 2015.
Questo piano di risparmio arriva sei mesi dopo la lettera di Daniel Loeb, che possiede il 6,5% del capitale attraverso il fondo ThirdPoint che chiedeva lo spin-off di Sony, per quotare in Borsa i contenuti, mantenendo l’attività dell’elettronica di largo consumo.
Loeb successivamente ha ridimensionato le proprie pretese, arrivando a riconoscere gli sforzi compiuti dal CEO del gruppo Kazuo Hirai.
“Sony nel suo insieme vale di più che separatamente“, ha recentemente dichiarato Hirai agli analisti, indicando tutti i vantaggi dell’azienda nell’essere presente in entrambi i settori. Ha, quindi, citato il lettore DVD Blu-Ray, incluso nella PlayStation 3 e che è divenuto uno standard non solo per i videogiochi ma anche per i film.
Altro esempio, chi possiede un telefono Xperia può facilmente accedere a film, musica e programmi prodotti da Sony.
La società, inoltre, produce contenuti esclusivi per la PlayStation 4 che arriverà venerdì 29 novembre in Europa.