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Come sarà il 2016 per le tlc? Le anticipazioni di Northstream

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Dall’IoT al 5G, dal consolidamento al cloud: ecco quali tendenze e quali tecnologie domineranno il panorama delle telecomunicazioni nell’anno che sta per arrivare.

  1. La Ue e il consolidamento

I regolatori europei, sfortunatamente, Northstream manterranno anche nel 2016 una posizione dura e negativa contro il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni mobili. Di conseguenza, i progetti di fusione tra 3 Uk e O2 nel Regno Unito e 3 Italia e Wind non saranno approvati. Come reazione gli operatori europei studieranno misure alternative per ridurre i costi. Tra queste, la riduzione degli investimenti, la condivisione delle reti e l’outsourcing.

Nonostante il taglio dei costi, solo due o tre operatori  europei hanno una solidità tale da generare ricavi e profitti significativi: il desiderio di perseguire fusioni e acquisizioni, di conseguenza, è semplicemente una naturale evoluzione del mercato. Alla fine, la commissione europea sarà costretta a rendersi conto della nuova realtà del settore e a rivalutare, al più tardi entro il 2018, la sua posizione nel processo di consolidamento del mercato. Come risultato, però, il 2016 sarà un anno perso per gli investimenti in Europa, mentre le regioni che avranno compreso che il consolidamento è inevitabile saranno in grado di attrarre investimenti e ottenere i relativi vantaggi.

  1. Huawei dovrà rispondere alle mosse di Nokia ed Ericsson

Nonostante il veto della Ue alle fusioni tra operatori, nel mercato dei fornitori di infrastrutture il 2015 ha registrato una forte attività di M&A, con l’acquisizione di Alcatel-Lucent da parte di Nokia che è emersa come il deal principale. L’operazione combina la forza di Nokia nel mobile con quella di  Alcatel-Lucent nel fisso. Ericsson si è mossa di conseguenza, anche se in maniera più cauta, e ha siglato una partnership con Cisco. Ora tocca a Huawei fare la sua mossa per rafforzare la sua posizione anche se, nota Northstream, non ha senso fare shopping tanto per farlo. Se deciderà di muoversi sul versante del fisso per contrastare Nokia o su quello business per controbattere alla partnership Ericsson-Cisco,  dipenderà dalle valutazioni su eventuali vulnerabilità strategiche da rafforzare.

  1. L’ascesa dei vendor cinesi

Northstream prevede che i produttori cinesi non siano ancora pronti a sfidare i player dominanti nel settore dei dispositivi mobili (Samsung e Apple) e continueranno pertanto a concentrarsi sulla crescita / competizione nazionale. Tuttavia, i vendor cinesi saranno in grado di inondare i mercati emergenti con i loro prodotti, non appena lo sviluppo delle infrastrutture mobili in questi paesi ne sbloccherà l’enorme potenziale. Dopo di che, avranno rafforzato a sufficienza marchio, capacità e competenza per muoversi in Europa e negli Usa. I produttori attualmente leader del mercato sono avvisati…

  1. Il decollo degli orologi intelligenti

Il mercato dei dispositivi indossabili è esploso nel 2015, triplicando le sue dimensioni in gran parte grazie a Apple e Xiaomi. Era del resto inevitabile che questi due giganti del settore entrassero nel settore persuadendo i loro  milioni di fedeli fan a comprare il loro ultimo gadget. È pur vero, però, che non ci sono prove che le persone li utilizzino per qualcosa di speciale. Il più grande ostacolo al loro successo è l’interfaccia utente. Non è possibile digitare sui loro schermi e usare servizi vocali come Siri

A che pro comprare un orologio intelligente? E’ solo una periferica stupida che serve principalmente per risparmiarci la fatica di dover mettere la mano in tasca per tirare fuori lo smartphone? Si tratta di un dispositivo intelligente autonomo che soppianterà lo smartphone e ci porterà tutti a parlare con i nostri polsi come i telefilm di fantascienza degli anni ’60?  Gli analisti predicono, anche se loro stessi ci credono poco, che qualcuno risponderà infine a queste domande, scovando quello che c’è di interessante nei forse troppo glorificati smart watch.

  1. Le chiamate via Wi-Fi

La voce prenderà sempre più la stessa via dei dati e, secondo Northstream, la maggior parte delle chiamate effettuate da casa si servirà dei collegamenti Wi-Fi. Una conseguenza positiva sarà che gli operatori possono liberare e riallocare spettro nelle bande 2G e 3G attualmente utilizzato per la voce. Gli operatori si concentreranno anche sui servizi voce in alta definizione (VoLTE), che incrementerà il caso d’uso per VOLTE.

Le chiamate ‘native Wi-Fi’ sollevano tuttavia alcune questioni strategiche: gli operatori dovranno valutare attentamente l’impatto sul segmento enterprise, la qualità e il valore percepiti dei loro servizi voce, così come il ruolo da svolgere nella fornitura di infrastrutture Wi-Fi. In definitiva, sottolineano gli analisti,  le chiamate Wi-Fi sono un ulteriore passo verso la separazione di accesso e servizio. Il Wi-Fi può inoltre essere visto come il principale concorrente del 5G, in particolare per i servizi voce indoor e la trasmissione dati. Nel complesso, comunque, ci saranno più vantaggi che sfide e le chiamate Wi-Fi registreranno una rapida crescita nel 2016.

  1. La crescita del multiplay

I contenuti avranno un ruolo fondamentale per le telco. La combinazione tra BT ed EE nel Regno Unito è l’esempio più lampante di come gli operatori stiano perseguendo un consolidamento volto a creare un’offerta mobile-fisso-contenuti in grado di attrarre i consumatori digitali. Ma mosse simili sono allo studio un po’ in tutto il mondo e il trend proseguirà nel 2016 con una serie di operazioni anche sorprendenti tra telco e media sulla scia di Verizon-AOL, dicono gli analisti di Telecoms.com.

  1. Cloud e mobile alleati

Gli operatori di telecomunicazioni si stanno concentrando in particolare sugli aspetti legati all’affidabilità del servizio e alla sicurezza, anche se non è chiaro quale di questi aspetti non sia già incluso nelle offerte degli  operatori IT. A causa di esigenze normative sulla gestione dei dati sensibili degli utenti, i player IT stanno realizzando centri dati locali e partnership con operatori locali per l’archiviazione e la gestione dei dati sensibili degli utenti, agendo così da rivenditori invece di competere direttamente con gli OTT.

  1. La Network Functions Virtualisation diventa realtà

Nel 2015, una quindicina di operatori nel mondo hanno implementato la NFV (Network Functions Virtualisation), che ha aiutato le telco  a sviluppare nuovi servizi e offerte enterprise. Nel 2016 molti operatori tra i più importanti si muoveranno in maniera aggressiva verso infrastrutture virtalizzate sempre più sofisticate. Nel lungo periodo, gli operatori sperano che le infrastrutture NFV aiutino a trasformare il panorama dell’offerta dei servizi alle imprese e a garantire loro maggiore agilità e flessibilità.

  1. L’IoT dalle parole ai fatti

Proseguirà anche nel 2016 la crescita dell’internet degli oggetti, stimolata dall’arrivo sul mercato di un numero sempre maggiore di offerte interessanti in segmenti importanti e consolidati, come le auto e le case connesse e giochi di realtà aumentata. Tutti i fornitori ICT si stanno concentrando su questo settore, considerato tra quelli più importanti per la crescita futura, ma è attraverso le startup innovative che impareranno quali applicazioni e servizi soddisfano al meglio le esigenze dei consumatori e delle imprese. Dal momento che, però, anche il successo delle startup dipende dai player affermati, il 2016 sarà l’anno in cui si assisterà a una massiccia ondata di fusioni e acquisizioni nel settore dell’IOT.

  1. Il 5G svelato

Anche se ci vorranno almeno altri 5 anni buoni per vederlo arrivare alla fase commerciale, il 5G sarà uno dei temi dominanti del panorama mobile nel 2016 tanto che alla fine del prossimo anno avremo un’idea molto chiara di quelli che saranno i componenti chiave dello standard desinato a rivoluzionare il concetto di connettività mobile.

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