BANDA LARGA: Rapporto EIU, digital divide legato a bassi redditi e scarse competenze

di di Flavio Fabbri |

VINTI

Pubblicato in questi giorni il rapporto dell’Economist Intelligence Unit (EIU), intitolato “Redefining the Digital Divide“, dedicato al problema del digital divide nel mondo e presentato in occasione del Global Mobile Broadband Forum 2013.

 

Dal documento emerge ancora una forte difficoltà, per una fetta consistente di popolazione globale, di accedere ai servizi di banda larga, con conseguente digital divide piuttosto esteso e sempre legato alle stesse criticità: bassi redditi, costi elevati di accesso alla rete, mancanza di competenze e strumenti adeguati.

 

Secondo lo studio commissionato da Huawei, condotto dall’EIU tra più di 200 aziende di settore, governi e istituzioni in tutto il mondo, per il 63% dei casi il digital divide è frutto di mancanza di risorse economiche delle famiglie e per il 56% è conseguenza diretta di scarse conoscenze informatiche e digitali.

 

Per colmare questo dato negativo, le principali controversie tra Istituzioni e aziende sono legate a dispute su chi deve farsi carico dei finanziamenti (30%), sulle spese per incrementare le competenze IT (17%), sul ruolo della concorrenza e della regolamentazione (15%).

 

Su chi possa davvero guidare la riduzione del Digital Divide nelle aree tecnologicamente più depresse, in prima fila c’è il settore privato, supportato da sussidi pubblici (49%), seguito da partnership strategiche tra settore pubblico e privato (41%), dalle azioni del Governo centrale (39%) e delle Istituzioni locali (21%).

 

Qui disponibile il rapporto completo EIU.

 

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