Copyright

Contenuti senza frontiere nella Ue, ancora troppi nodi da sciogliere

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Oettinger tenta di superare i timori dei broadcaster, ma restano ancora tanti dubbi.

“Ammodernare il diritto d’autore è fondamentale”. Twitta così oggi il Commissario Ue alla Digital Economy, Günther Oettinger, rilanciando il confronto sulla riforma del copyright appena avviata dalla Commissione europea che la scorsa settimana ha presentato due proposte che vanno in questa direzione.

In attesa che la prossima primavera, vengano rese note le nuove norme che gestiranno il settore, la discussione si sta focalizzando sulla portabilità dei contenuti, che è l’asse portante delle nuove disposizioni.

Per far capire l’urgenza di garantire contenuti digitali senza frontiere a partire dal 2017, Oettinger evidenzia alcuni dati essenziali.

Gli utenti Ue, specie i giovani, vogliono poter ‘viaggiare’ con i propri contenuti (film, serie tv, games, sport, musica ed eBook) in tutti gli Stati membri.

Il 30% delle persone che accedono a contenuti online pagano questo servizio ed è sempre di più (400% nel 2013) la spesa che i consumatori dedicano agli abbonamenti.

Il 49% degli europei va su internet per guardare in streaming o scaricare games o musica e lo fa il 73% dei giovani tra i 16 e i 24 anni.

Sale anche la percentuale degli europei che usano smartphone, tablet o laptop per accedere a internet quando sono in viaggio: il 51% nel 2014 e l’81% dei giovani contro il 36% e il 63% del 2012.

Il problema

Attualmente agli europei che viaggiano all’interno dell’Ue accade di non poter fruire di servizi di contenuti online per accedere ai quali hanno pagato nel proprio paese di origine.

La soluzione Ue

 

La proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento nel proprio paese di origine.

L’obiettivo

 

Garantire un più ampio accesso ai contenuti digitali, un mercato più equo, prevedere le dovute eccezioni alle norme sul copyright per una società innovativa e inclusiva e lottare contro la pirateria.

Oettinger ha sottolineato: “Il regolamento proposto oggi è il primo passo di un’ambiziosa riforma. Conto sui colegislatori perché entro il 2017 la portabilità diventi una realtà per i consumatori europei, che potranno così accedere ai contenuti che preferiscono anche quando si spostano nell’Ue, e senza dover pagare le tariffe di roaming, che saranno abolite entro la metà del 2017”.

I nodi

Ma, nonostante le nuove disposizioni siano state ben accolte, tanto più che realizzano finalmente nei fatti il Mercato Unico digitale, restano alcuni timori.

Le nuove misure inquietano i produttori di opere audiovisive e i broadcaster di eventi sportivi secondo i quali rappresenterebbero una breccia nel principio di territorialità.

La Commissione ha ricevuto forti sollecitazioni dai player maggiormente coinvolti.

Il Commissario Oettinger è stato chiaro, facendo capire che senza gli attuali meccanismi di finanziamento del cinema “non si avrebbe in Europa che blockbuster di Hollywood”.

Restano però dubbi sulle modalità concrete di applicazione di questo testo.

La Commissione Ue ha indicato che, riguardo alla portabilità dei contenuti, le misure si applicheranno agli abbonati ‘presenti temporaneamente’ in un altro Stato membro diverso da quello di residenza.

Quando ci si trova, per esempio, fuori per un viaggio d’affari o per le vacanze, ma non ha precisato la durata di questa permanenza.

Sarà, ha indicato la Ue, responsabilità dei fornitori di contenuti definire le condizioni dell’offerta e di portabilità.

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