#Piulibri13, i libri per bambini non sentono la crisi. I genitori li acquistano online

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Il presidente dell’Associazione Italiana Editori Marco Polillo: ‘Curioso e in prospettiva pericoloso che i piccoli editori si spostino sull’online’.

Italia


Libri per bambini

Il mercato del libro è in netto peggioramento. Stando ai dati Nielsen, presentati oggi a ‘Più libri più liberi – la Fiera nazionale della piccola e media editoria‘ (Palazzo dei Congressi dell’EUR) che durerà fino all’8 dicembre, il comparto perde in totale 65 milioni di euro (-6,5%) rispetto allo scorso anno.

A tenere sono i piccoli e medi editori che perdono meno dei grandi in termini di fatturato (- 6,2% a copie e un -5,3% a valore), trainati soprattutto dai libri per bambini.

I bambini italiani, come era già emerso alla Fiera internazionale del libro a Bologna, leggono molto di più della media del nostro Paese e grazie a loro il settore dei libri per ragazzi reagisce meglio alla crisi che riguarda tutto il mercato.

Se in media sono, infatti, il 46% degli italiani a leggere almeno un libro in un anno, per la fascia 2-5 anni si arriva al 63,3%, per quella 11-14 anni al 60,8% e per quella 15-17 anni al 59,8%.

 

Altro elemento di sorpresa che emerge dai dati Nielsen (raccolti fino a fine ottobre su un campione di 400 editori), è la distribuzione online. Le librerie online, senza considerare Amazon, sono il canale su cui i piccoli e medi editori hanno il maggior peso (con esclusione della grande distribuzione): pesano per l’11,9% sulle librerie online, “solo” per il 9,9% su quelle indipendenti e per il 7,4% su quelle di catena.

 

Lo spostamento verso l’online delle vendite dei piccoli editori potrebbe essere dovuto non solo da una maggiore familiarizzazione del pubblico alle vendite sul web ma anche – e questo sarebbe in prospettiva molto pericoloso – da un minore assortimento nelle librerie della produzione dei piccoli“, spiega Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE).

Per Polillo, un altro elemento su cui riflettere è la ragione per la quale il mercato del libro per bambini continua a essere in controtendenza rispetto a quello generale.

“E’ da studiare – indica il presidente di AIE- quella che sembrerebbe una disaffezione nei confronti del libro da parte dei genitori”.

 

Anche per il 2013, maggio si conferma come l’unico mese positivo nell’arco dell’anno.

I libri per bambini arrivano a coprire il 14,6% (era il 13,3% nel 2012) delle vendite. Perde qualcosa la fiction straniera (che copre il 25%, era il 25,4% nello stesso periodo del 2012), cresce quella italiana (raggiunge il 14,1%, era il 13,8% nel 2012) così come riprende quota la saggistica (la cosiddetta non fiction generale, oggi 17,3%, era al 17,1% nel 2012). In calo la non fiction pratica (guide, libri per il tempo libero, libri di cucina, famiglia e benessere che passa dal 16 al 15,1%) e la non fiction specialistica (vi rientrano testi di management, giurisprudenza, business, economia, computer, IT, che passa dal 14,5 al 14%).

 

Oggi la piccola editoria copre tra l’8 e il 9% del mercato del libro. Perde, confermando anche il trend generale, più dei grandi editori a copie, meno a valore, perché i prezzi dei piccoli editori risultano in media più alti di quelli dell’anno scorso. E non è un caso che diminuisca il peso dei tascabili negli assortimenti.

 

I generi importanti per i piccoli: boom dei libri per bambini, cresce la saggistica. Meno 30% (circa) per la fiction italiana: cresce tanto il segmento bambini per i piccoli editori.  E raggiunge il 24,1% delle copie vendute: uno su quattro delle copie di libri venduti dai piccoli editori sono libri per bambini. A valore la percentuale si abbassa al 18,3% ma resta un dato molto significativo: i ragazzi crescono a copie del 7,7% rispetto al 2012, del 13,5% a valore. Segno più anche per la saggistica (con un +0,4% a valore). Tutti gli altri generi registrano cali anche molto importanti: -28% la fiction italiana, -14,6% quella straniera, – 5,7% la fiction pratica, – 3,5% quella specialistica. (R.N.)

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