#Censis: la tv regina dei salotti ma per l’informazione meglio il web

di Raffaella Natale |

Italiani sempre più connessi e gelosi della privacy: il 96% la considera un diritto inviolabile.

Italia


Economia digitale

La televisione resta la regina incontrastata delle case degli italiani e anche la radio mantiene saldamente la propria posizione (82,9%). E’ quanto emerge dal 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese per il 2013.

I telespettatori sono quasi la totalità della popolazione e diventano sempre più numerosi anche quelli che seguono le diverse declinazioni tecnologiche della Tv: la satellitare segna un +8,7% rispetto allo scorso anno, la web tv +3,1% e la tv mobile +4,3%.

Ancora segno meno, invece, per la carta stampata che continua a perdere lettori (-2% i quotidiani, -4,6% la free press, -1,3% i settimanali) mentre restano stabili i quotidiani online (+0,5%) e i portali di informazione che, rispetto al 2012, contano l’1,3% di lettori in più.

E, per l’informazione, diventa sempre più diffuso l’uso dei motori di ricerca che fungono anche da aggregatori di notizie, come Google (46,4%), così come anche i social network:  Facebook (37,6%) e YouTube (25,9%).

Incremento anche delle app informative per smartphone e tablet che raddoppiano l’utenza, attestandosi al 14,4%.

 

Per quanto riguarda le connessioni internet, l’adsl è la più diffusa (62,9%), ma cresce notevolmente il Wi-Fi (40,9%, tra i giovani il 46,7%) e la connessione mobile (23,5%). Nell’era biomediatica ci sono i ‘connessi mobili‘ (8,1%), che si collegano per un periodo di tempo che arriva alle tre ore giornaliere, e i ‘supermobili‘, che fanno ricorso alla connessione mobile per oltre tre ore ogni giorno e quindi sono always on (11,5%).

L’uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% degli italiani (e al 66,1% dei giovani).

 

Gli utenti internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4%).

Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 90,4%, mentre è ferma al 21,1% tra gli anziani; il 75,6% dei primi è iscritto a Facebook, contro appena il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa smartphone, ma lo fa solo il 6,8% degli over 65; i giovani che guardano la web tv (il 49,4%) sono diciotto volte di più degli anziani (il 2,7%); il 32,5% dei primi ascolta la radio attraverso il cellulare, contro solo l’1,7% dei secondi; e mentre il 20,6% dei giovani ha già un tablet, solo il 2,3% degli anziani lo usa. Si nota qui anche il caso opposto, quello dei quotidiani, per i quali l’utenza giovanile (il 22,9%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (il 52,3%).

 

L’attività più frequente svolta dagli utenti di internet è la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi: il 68% degli internauti svolge questo genere di ricerche, che corrisponde al 43,2% della popolazione complessiva. Allo stesso tempo, è diffusa tra gli italiani la convinzione che la privacy sia un elemento imprescindibile dell’identità personale.

Il 96% degli italiani considera inviolabile il diritto alla riservatezza dei propri dati e l’83,6% ritiene che sia meglio non lasciare tracce digitali anche se l’83,3% è convinto che molti siti estorcano i dati personali senza che gli utenti se ne accorgano.

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