ANIE, il 70% degli associati investe in smart city

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Avanti con le soluzioni smart city in energia, building, trasporti, mobilità e automazione. Pietro Palella (ANIE): ‘Nel primo semestre del 2013 il 70% delle nostre aziende ha effettuato investimenti rivolti in particolare ad attività di ricerca e sviluppo

Italia


Smart City_ANIE

Tutti i Paesi del mondo sono chiamati ad affrontare sfide decisive, nei prossimi dieci anni, in termini di sostenibilità ambientale, di cambiamenti climatici, di consumo eccessivo delle risorse naturali, di grandi migrazioni demografiche dalle campagne alle aree urbane.

 

L’Italia non fa eccezione e diventa strategico dotarsi di uno strumento specifico, come il Programma operativo nazionale (PON) per le città metropolitane, in vista dei nuovi Fondi Europei di Sviluppo Regionale 2014 – 2020.

 

Sui temi delle tecnologie smart city e sulle criticità più rilevanti in ambiente urbano, si è svolta presso la sede milanese di ANIE Confindustria la XII Giornata della Ricerca “Progettare le Smart City: fornitori di tecnologie e stakeholder a confronto per costruire le città del futuro“. Evento che ha visto la partecipazione non solo delle aziende associate ad ANIE, ma anche dei rappresentanti della PA nazionale e locale, potenzialmente interessati all’implementazione di progetti smart city sul territorio nazionale.

 

Obiettivo centrale della giornata è stato quello di portare all’attenzione del pubblico e delle istituzioni il ruolo centrale che le tecnologie prodotte dalle imprese elettroniche ed elettrotecniche possono ricoprire in questa grande trasformazione.

 

Come ha spiegato Pietro Palella, vice presidente di ANIE Confindustria per la Ricerca e l’Innovazione: “Innovare è per le imprese che operano nei nostri settori un elemento indispensabile per acquisire competitività e per rimanere nel mercato. Questo avviene anche in una fase congiunturale molto critica come l’attuale e trasversalmente alla classe dimensionale. Da una recente indagine rivolta alle piccole e medie imprese di ANIE è emerso che, pur in una fase economica molto difficile, nel primo semestre del 2013 il 70% delle aziende del campione hanno effettuato investimenti rivolti in particolare ad attività di ricerca e sviluppo“.

 

Le imprese ANIE (circa 1200 associati, per un fatturato aggregato di 63 miliardi di euro), operanti nei settori dell’alta e media tecnologia, ha specificato Palella, “si caratterizzano per una costante vocazione all’innovazione, investendo in media ogni anno in attività di ricerca e sviluppo il 4% del fatturato totale. Un dato importante che è superiore alla media del manifatturiero e che trova spiegazione nella struttura stessa del settore“.

 

Altro elemento rilevante, sottolineato dal vice presidente ANIE, è il rinnovato sforzo dell’Europa in tale settore, con il nuovo Horizon 2020. Nell’ambito del Programma europeo di incentivazione per la ricerca e l’innovazione e, in particolare, dell’European Innovation Partnership Smart city and community, “vengono individuati come prioritari gli ambiti smart building, mobilità urbana sostenibile, integrazione efficiente delle reti e dei flussi (in termini di energia, emissioni, beni e servizi)”. “Riteniamo altresì importante – ha precisato Palella – l’attenzione riservata nel programma alle Tecnologie abilitanti (KET) e al ruolo che esse svolgono come veicoli di innovazione nei diversi settori a valle, in particolare applicate al ridefinizione delle città in ottica smart“.

 

L’industria dell’elettronica ed elettrotecnica può allora dare un contributo imprescindibile in questo processo: energia e building, trasporti e mobilità, sicurezza e automazione, sono solo alcuni dei settori chiave in cui le aziende ANIE operano. L’attuale fase economica, però, impone un impiego maggiore ed efficiente del patrimonio esistente, ha infine spiegato Palella: “Occorre quindi che quelli che per ora sono solo progetti pilota diventino modello concreto di sviluppo del nostro territorio per tutte le città italiane, anche attraverso un movimento di sensibilizzazione nei confronti dei decisori pubblici. Bisogna quindi che si diffonda una concreta cultura dell’innovazione e un’effettiva conoscenza delle potenzialità già oggi offerte dalle tecnologie esistenti. Per tendere a questi obiettivi, ANIE Confindustria è senz’altro pronta a dare un  contributo fattivo“.

 

(F.F.)

 

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