Ci vogliono 4 mesi per ottenere una carta d’identità elettronica a Roma. È questo il ‘calvario’ che aspetta un cittadino romano, se vuole munirsi della così detta CIE, la carta d’identità elettronica ancora in fase sperimentale, nonostante se ne parli da circa 13 anni.
E’ quanto emerge sui tempi di attesa per la CIE forniti dal Municipio VII, l’unico a Roma che – nella sede di Via Fortifiocca 41 – è abilitato a rilasciare le carte d’identità elettroniche nella Capitale. C’è da dire che sul sito del Comune di Roma non ci sono invece dati inerenti al numero di carte rilasciate.
Secondo stime, oggi ci sono circa 4 milioni di carte d’identità digitale in circolazione, rilasciate nei circa 200 comuni sperimentatori sugli oltre 8mila a livello nazionale. Nella sola sede di Via Fortifiocca 41, a Roma, vengono rilasciate tra le 280-290 CIE al mese.
Un numero molto basso, se si considera che il VII Municipio è l’unico a fornire questo servizio nella Capitale, che conta una popolazione di poco inferiore a 3 milioni di abitanti. Facendo una media, sono circa 3400 le CIE rilasciate ai romani su base annua.
Inutile dire che il servizio crea non pochi problemi agli uffici di Via di Fortifiocca, che gestisce l’erogazione delle carte per tutta la cittadinanza. Problemi che si riflettono sui cittadini, per i lunghi tempi di attesa del documento.
Un’altra criticità riguarda il complesso iter di prenotazione e rilascio della CIE, che avviene in due fasi. La prima, che consiste nella prenotazione in sede, dell’effettuazione del pagamento di 25,42 euro, con tanto di data del rilascio.
Nella seconda fase, bisogna nuovamente presentarsi in sede, ma soltanto di mattina con tempi di attesa di una mezz’ora per arrivare allo sportello.
Questo perché il servizio online Tupassi, che consente di prenotare via web servizi anagrafici (e non solo) e saltare la coda, vale per il ritiro della carta d’identità cartacea ma non per quella elettronica.
Ci si chiede quindi perché nell’unico Municipio che eroga la CIE nella Capitale non si sia pensato di implementare la prenotazione online.
Le magagne della CIE non riguardano soltanto Roma. Lo scorso 2 novembre il Comune di Bologna ha deciso di interrompere il servizio per il guasto dei macchinari e la mancanza di fondi da parte del Ministero. Nel contempo, però, il Governo, con il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha rilanciato qualche giorno fa l’utilizzo della CIE. Uno strumento di identità utile nell’ambito del progetto Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) su cui il Governo punta per centralizzare le 8.000 anagrafi dei comuni.
Staremo a vedere.