‘Ma quanto è bello andare in giro, per i colli bolognesi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi…’ cantava così Cremonini e lo faccio anch’io ma non in sella a una Vespa Special bensì su una più comoda berlina giapponese. A me capita spesso di cantare in macchina. Mi faccio compagnia e stabilisco una colonna sonora che dà senso al paesaggio. Le colline sono dolci e verdi, scendendo dagli Appennini verso Bologna. Lascio l’Autostrada a Sasso Marconi (si quella di “Bomba o non Bomba” di Antonello Venditti. Altra cantata!) e prendo la provinciale 37 verso Pianoro. Devo attraversare il paese e arrivare – dopo 5 km – dalla parte opposta su via Collina e a 300 mt di altitudine, si fa per dire, in un paesaggio che cattura e rilassa. Qi si trova la “Canovetta del Vento”. Un’azienda biologica di 17 ettari e mezzo. Si coltivano cereali, ortaggi, frutta, miele, piante officinali, piccoli frutti e si allevano animali da cortile. La casa colonica è stata ristrutturata mantenendo inalterato il corpo originale. Offre 5 camere spaziose con ogni comfort, arredate in stile rustico e sobrio, mobili in legno.
Al ristorante vengono serviti piatti della tradizione bolognese, utilizzando ingredienti della stessa azienda. I piatti sono una delizia, tortelloni gorgonzola e noci, tagliatelle ai porcini ottimi. La grigliata di carne superlativa e abbondante.
Siamo a ridosso di quella che venne chiamata Linea Gotica e nel 44-45 Pianoro subì così tanti bombardamenti che venne rasa del tutto al suolo. Infatti è stata ricostruita come Pianoro Nuova dagli anni ’50 sempre a ridosso dei fiumi Zena e Savenna. Da qualche anno è oggetto di un ripopolamento di ritorno, come la frazione di Rastignano, poco più a nord, per via dell’esodo dei bolognesi dalla città. Pianoro è un borgo ricco, uno dei più ricchi dell’Emilia e anche uno dei più tranquilli. Posso scegliere se andare a visitare i calanchi dell’Abbadessa, costoni di arenaria nel Parco dei Gessi Bolognesi o i Giardini del Casoncello o anche il Museo Ferrari a Maranello. Bologna è vicina, 25 km soltanto. Vado invece al Monte delle Formiche, dove c’è un santuario medievale ricostruito nel 1297 e poi ancora dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Si chiama così perché sciami di formiche alate maschio vi vanno a morire dopo l’accoppiamento, un fenomeno molto plateale anche se del tutto spiegabile su basi scientifiche.
Agriturismo “Canovetta del Vento”
Via della Collina n. 5 – 40065 Pianoro (BO)
Tel. e fax 051 651 6564