Italia
“Telecom Italia è una società private ed esistono regole di mercato che vanno rispettate”, soprattutto in un Paese come l’Italia “che vuole attrarre investimenti”. Così il premier Enrico Letta è intervenuto da Bruxelles in merito al suo presunto appoggio alla scalata di Telefonica alla principale azienda tlc italiana. Un’accusa, questa, lanciata dal presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, secondo cui il Governo ha sostenuto il gruppo spagnolo nell’operazione che lo ha portato al controllo di Telecom Italia, boicottando le modifiche sulla legge sull’Opa.
Letta ha quindi precisato che “…il governo è in campo per garantire il massimo degli investimenti nel campo delle rete, che è un asset strategico del Paese” e deve essere “all’altezza” dei principali Paesi europei. Ma, ha precisato, “…il governo non parteggia per nessuno dei giocatori in campo e quindi io ritengo che nemmeno il Parlamento debba fare norme che aiutino un giocatore contro l’altro”, spiegando poi che “un intervento sull’Opa è necessario in generale, ma non lo voglio legare a questa vicenda”.
L’emendamento presentato da Mucchetti (Pd) al decreto Salva-Roma è stato dichiarato inammissibile dal Senato per “estraneità di materia”. Secondo la proposta del senatore PD, ètenuto a lanciare l’offerta pubblica di acquisto chiunque acquisisca, anche attraverso un’azione di concerto, il controllo di fatto della società, “qualora la partecipazione acquisita dia diritti di voto inferiori al 30% del capitale ordinario, purché superiore al 15%”.
Il testo definisce il controllo di fatto come “il potere di nomina, con voto determinante in almeno due assemblee ordinarie consecutive, di un numero di amministratori in grado di esprimere la maggioranza deliberante per le materie di gestione ordinaria”.
Un assist, pur sempre tardivo alla modifica alle norme sull’Opa è arrivato anche dal ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che si è detto “favorevolissimo” alla riforma dell’Opa così da favorire così anche i piccoli azionisti.
Anche Zanonato ha ribadito che “Telecom Italia è una società privata, non è dello Stato e adesso si tratta di garantire le cose strategiche che interessano la sicurezza delle informazioni italiane”, dicendosi poi certo “che sulla banda larga e sulla banda ultra larga stanno facendo investimenti importanti”.