SosTech. Telefonia mobile e auto connesse: gli operatori leader in Europa

di Andrea Galassi |

Vodafone, Deutsche Telekom e Orange sono gli operatori di telefonia mobile leader nel mercato europeo delle auto connesse, stando a SNS Research e IHS Automotive.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Gli operatori di telefonia mobile leader nel mercato europeo delle auto connesse sono Vodafone, Deutsche Telekom e Orange, stando alle analisi prodotte da SNS Research e IHS Automotive, visionate da Michael Carroll, caporedattore di FierceWireless:Europe.

Gli operatori di telefonia mobile non sono attivi soltanto sul fronte delle soluzioni voce, messaggistica e dati proposte agli utenti di smartphone, tablet e altri dispositivi per la comunicazione in mobilità, per le quali si rimanda ai servizi di comparazione delle offerte di Telefonia Mobile e delle offerte di Internet Mobile curati dagli esperti di SosTariffe.it.

Gli operatori di telefonia mobile sono infatti attivi anche nel mercato delle connected car, che potrebbe generare, entro il 2020, ricavi annui pari a circa 40 miliardi di dollari, stando al rapporto “Connected Car Ecosystem: 2015 – 2030 – Opportunities, Challenges, Strategies & Forecasts” di SNS Research. Una miniera per le telco.

Vodafone e le auto connesse

Vodafone opera nel mercato delle auto connesse attraverso il marchio Vodafone Automotive, che conta dieci business unit, una delle quali in Italia con sedi a Busto Arsizio (Varese) e Roma.

Vodafone Automotive, nello specifico, è il nuovo nome di Cobra dopo l’acquisizione del Gruppo Cobra da parte di Vodafone Global Enterprise nell’agosto del 2014. Un’acquisizione che ha permesso alla multinazionale delle telecomunicazioni di mettere le mani sulle conoscenze di Cobra in materia di servizi di sicurezza per i veicoli e tecnologie telematiche.

Le attività di Vodafone nel mercato delle connected car vanno pertanto oltre la fornitura di servizi di connettività e comprendono la telematica applicati ai veicoli, servizi di recupero di veicoli rubati e servizi basati sull’utilizzo dei veicoli da parte di compagnie assicurative, case automobilistiche e flotte.

«Vodafone produce gli hardware installati a bordo delle vetture, sviluppa il software di riferimento, fornisce la rete che collega il tutto e offre un servizio gestito», ha spiegato Matt Key, direttore commerciale Vodafone Machine-to-Machine (M2M), intervistato da Carroll.

La divisione M2M di Vodafone opera in molteplici aree applicative, tra cui figurano anche i servizi di telematica per veicoli privati e commerciali. Ed è proprio il cosiddetto automotive il settore che più contribuisce alla crescita dei ricavi registrata anno su anno dalla divisione medesima, ha aggiunto Key, senza fornire informazioni più dettagliate sul volume d’affari.

Neanche Deutsche Telekom e Orange hanno voluto rivelare i ricavi generati dal mercato delle connected car. Da Tim Howard, analista di SNS Research, si è tuttavia appreso che, in Europa, i ricavi per gli operatori di telefonia mobile e per i fornitori di soluzioni telematiche si attestano ogni anno sui 3 miliardi di dollari.

Deutsche Telekom e le auto connesse

 

Deutsche Telekom, che opera nel mercato delle auto connesse attraverso la divisione Deutsche Telekom Connected Car, si muove nel settore in maniera analoga a Vodafone, andando a coprire sia le esigenze di connettività sia i servizi di telematica applicata ai veicoli.

La compagnia tedesca serve al momento più di 1 milione di veicoli connessi in tutto il mondo, per restare soltanto al segmento delle auto, ha riferito Joerg Sasse, responsabile delle vendite di T-Systems, sussidiaria di Deutsche Telekom Connected Car.

Orange e le auto connesse

Differente è invece l’approccio di Orange, attivo nel mercato delle connected car tramite il marchio Orange Business Services. L’operatore di telecomunicazioni, infatti, è impegnato soprattutto sul fronte IT (Information Technology) e Mobile, ha spiegato Stéphane Petti, direttore sviluppo Automotive Business di Orange Mobile Enterprise.

OEM, TSP e le auto connesse

Il mercato delle auto connesse sta aprendo nuove opportunità di guadagno anche per i fornitori “tradizionali” di sensori e di strumenti per la telematica. Tra i maggiori attori di settore figurano Peiker, Novero, Harman, Bosch, LG Electronics, Continental e Magneti Marelli.

Secondo Anna Buettner, manager Automotive Technology Practice di IHS Automotive, altri nomi debutteranno nel settore quando il sistema eCall proposto dalla Commissione europea sarà obbligatorio per le vetture commercializzate in Europa dal 2018.

Auto connesse: modelli di business

Buettner ha fornito indicazioni anche sui modelli di business adottati dagli operatori di telefonia mobile, dai provider di servizi telematici e dalle case automobilistiche.

OEM (Original Equipment Manufacturer) e TSP (Telematics Service Provider) hanno tentato la strada di servizi e app a pagamento con formule abbonamento, pay per use, one time pay e freemium, ma, secondo Buettner, il business nel mercato delle auto connesse non può fondarsi soltanto su questo.

L’impiego di connected car produce una enorme quantità di dati che fanno gola agli operatori di telefonia mobile, alle società assicurative, ai fornitori di informazioni sul traffico, agli inserzionisti. E potrebbero essere aziende terze a sovvenzionare servizi e app, in cambio, per così dire, di pubblicità e contenuti sponsorizzati indirizzati agli automobilisti.

Auto connesse: le tecnologie

Carroll ha chiesto informazioni anche sulle tecnologie impiegate per connettere le auto. Si apprende che Orange sta utilizzando le principali soluzioni wireless, incluse LTE (Long Term Evolution), Wi-Fi ed NFC (Near Field Communication). Anche Vodafone sfrutta il Wi-Fi, accanto, al Bluetooth e alle reti cellulari. Queste ultime, insieme a SIM incorporate nelle auto e al tethering su smartphone, sono invece le tecnologie usate da Deutsche Telekom.

Per IHS Automotive ed SNS Research, a guadagnare terreno in ambito di auto connesse sono le tecnologie DSRC (Dedicated Short-Range Communications) basate sugli standard Wi-Fi. Tuttavia, secondo Howard, le funzionalità hotspot Wi-Fi nelle vetture sono sempre più integrate a servizi di connettività su rete cellulare.

Impiegano le reti cellulari, e in particolare le tecnologie cosiddette 3G e 4G, le soluzioni proposte da Bosch, secondo cui, inoltre, un ruolo chiave nelle auto connesse del futuro sarà assunto dal cosiddetto 5G.

Anche Vodafone guarda al 5G quale componente essenziale soprattutto per i veicoli con guida autonoma, che avranno bisogno di latenze molto basse per elaborare al meglio i flussi di dati in tempo reale.

Sulle reti cellulari, infine, si concentra anche l’azione di Peiker. Secondo l’azienda, infatti, una connected car dovrebbe offrire le velocità di connessione sperimentate in ambito domestico ed essere connessa al “mondo esterno” almeno in 3G.

Fonti e risorse:

Vodafone, Orange and Deutsche Telekom race as Europe’s connected car money makers (Michael Carroll, FierceWireless:Europe)

Connected cars a $40 billion opportunity, says SNS Research report (SNS Research)

eCall Toolbox

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