Unione Europea
Continua a far discutere il Regolamento Agcom sul diritto d’autore online. Il dibattitto si infuoca anche dopo le dichiarazioni di oggi del Commissario europeo Michel Barnier che ammette i dubbi di Bruxelles e all’indomani della pubblicazione in rete della versione integrale della lettera inviata dalla Ue all’Autorità guidata da Angelo Cardani, di cui erano stati fatti circolare solo alcuni stralci e mai resa disponibile dai commissari italiani. L’esclusiva del documento è di IPKat, sito londinese specializzato nei temi riguardanti la proprietà intellettuale.
Il presidente dell’Agcom, anche nell’ultima audizione alla Camera chiusasi inspiegabilmente senza la possibilità che i parlamentari potessero porre le loro domande, ha sempre vantato il pieno sostegno della Ue per i contenuti di questo controverso Regolamento antipirateria che entrerà in vigore il prossimo 31 marzo.
La Commissione Ue, ha detto Cardani in audizione, “si è congratulata per l’equilibrio degli interessi delle parti che la procedura adottata dall’Agcom consente di raggiungere“, aggiungendo: “Le Autorità francesi ci hanno recentemente contattati perché vogliono venire a studiare più da vicino il modello italiano. Sono dati che ci confortano nella valutazione dell’idoneità del modello che abbiamo individuato”.
Ma le cose non stanno propriamente così come si deduce dalla versione integrale della lettera e anche da quando dichiarato stamani dal Commissario Ue per il Mercato interno che a margine di una conferenza sull’imprenditoria sociale a Strasburgo, ha indicato che il Regolamento Agcom è “conforme al quadro legislativo europeo“, ma anche che la Commissione Ue ha ancora bisogno di chiarimenti su una serie di aspetti.
L’esecutivo europeo è quindi ancora al lavoro sul Regolamento, notificatole a settembre dall’Agcom, e pur giudicandolo positivamente nutre alcuni dubbi sui nuovi poteri sanzionatori assegnati all’Autorità e sulla possibilità di rimuovere dai blog i contenuti con parti di opere altrui.
I nodi che la Ue vuole sciogliere riguardano, prima di tutto, gli aspetti relativi alla responsabilità legale, al P2p, al ruolo degli host provider e i poteri di intervento dell’Autorità italiana nei confronti dei siti colpevoli d’aver diffuso opere protette da copyright. Necessari anche chiarimenti sulle disposizioni che disciplinano il diritto di difesa degli utenti colpevoli di pirateria e la tempistica del contradditorio.
Barnier ha dichiarato oggi che l’Agcom ha già provveduto a chiarire in parte le perplessità messe nero su bianco da Bruxelles ma su altri aspetti attende ancora delle risposte.