IoT
Un gruppo di esperti americani in sicurezza informatica ha registrato il primo attacco hacker a oggetti connessi, tra cui frigoriferi e televisori.
Gli specialisti della società californiana Proofpoint hanno ammesso che potrebbe trattarsi del primo attacco provato contro questi oggetti intelligenti, d’uso ormai quotidiano connessi a internet o al proprio smartphone (Il cosiddetto Internet delle cose).
Proofpoint ha spiegato che i criminali sono riusciti a violare i sistemi informatici di una serie di oggetti connessi a internet che si trovavano all’interno di case private, come i televisori e anche un frigorifero, trasformando questi elettrodomestici ‘smart’ in piattaforme per l’invio di migliaia di eMail di frode.
Tra il 23 dicembre e il 6 gennaio sono state inviate oltre 750 mila email di spam a tappetto in tutto il mondo. Finora gli esperti di sicurezza ritenevano questo tipo di attacchi puramente teorici.
I fatti successi dimostrano che così non è e viste le previsioni secondo le quali entro il 2020 ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi, lo stato d’allarme è più che giustificato.
Proofpoint ritiene, infatti, che questa scoperta avrà “ricadute molto importanti in termini di sicurezza per chi possiede questo tipo di apparecchi e per le aziende” , in vista dell’aumento massiccio che si avrà nell’uso di questi oggetti smart, dall’abbigliamento agli elettrodomestici.
“La maggior parte di questi oggetti – ha concluso Proofpoint – sono ancora poco protetti e gli utenti non hanno praticamente alcun modo di combattere questo tipo di attacchi” se dovessero presentarsi.