“Noi siamo principi liberi e abbiamo altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto coloro che hanno cento navi in mare” (Samuel Bellamy).
Intervistiamo oggi in questo spazio l’onorevole Mara Mucci: laureata in informatica, ex Movimento 5 Stelle, oggi nel nuovo gruppo Alternativa Libera, dal 7 maggio 2013 fa parte della Commissione permanente Affari Costituzionali e dal 19 luglio 2013 della Commissione parlamentare per la semplificazione.
Mara Mucci è una vera “champion” (è una delfinista, ha vinto 4 ori, 3 argenti e 10 bronzi nei Campionati Italiani di Categoria ed è stata convocata in Nazionale giovanile ben 2 volte!) ma sotto sotto anche una Minion, visto che sarà con noi al primo raduno degli Italian Digital Minions che si terrà a Roma il 14 ottobre.
Andrea Lisi. Cara Mara, cosa manca all’Agenda Digitale Italiana? Leggi o competenze?
Mara Mucci. Il problema della politica è che ogni governo che si alterna tende a mischiare le carte e a introdurre nuovi principi e nuovi obblighi, diversi da quelli del precedente. Per quanto riguarda la digitalizzazione non dovrebbero esserci troppi dubbi: o si fa progredire davvero un paese, spingendo concretamente in tale direzione, oppure si finge di farlo, lasciandolo in balia della burocrazia e delle incompetenze. Alla tua domanda “leggi o competenze” per me la risposta è banale. Competenze. Competenze per chi deve gestire un processo di migrazione a nuove tecnologie e processi informatizzati, e competenze per chi si trova a utilizzare queste tecnologie. Il gap da questo punto di vista, a mio avviso, è il più lacerante. Mediamente l’età dei dipendenti pubblici è alta e manca una seria cabina di regia capace di guardare a tutto tondo la realtà che deve maneggiare e innovare.
Andrea Lisi. C’è davvero bisogno di alfabetizzare al digitale?
Mara Mucci. L’innovazione semplifica i processi velocizzandoli, sia dal punto di vista della PA, che degli utenti esterni che usufruiscono del servizio, siano essi cittadini o imprese, rendendo il paese più competitivo attraverso riduzione di costi e tempi, e rendendo anche più trasparente l’amministrazione. L’alfabetizzazione dei cittadini è il problema minore; oggi, infatti, le nuove generazioni sono tutte native digitali, quindi verrà da sé la facilità di utilizzo e la comprensione dei processi informatici. Il problema è l’alfabetizzazione degli operatori del pubblico, dipendenti e dirigenti! Che competenze ci sono nella PA dal punto di vista informatico? Come vengono valorizzate? Serve partire da qui.
Andrea Lisi. AgID deve scomparire o essere rafforzata? Oltre a essa c’è bisogno di un Ministero dell’innovazione?
Mara Mucci. AgID deve essere a mio avviso potenziata. Deve diventare il direttore d’orchestra di un processo di innovazione che deve abbracciare il paese attraverso la condivisione di soluzioni e tecnologie. Attualmente l’informatizzazione non ha una forte cabina di regia adatta a vedere nell’insieme una strategia per l’innovazione. Inutile imporre per legge trasparenza e open source se concretamente non ci sono sanzioni per chi non si adegua a norme e dettami. L’AgID dovrebbe essere una autorità, andrebbe finanziata adeguatamente e bisognerebbe sviluppare seri programmi di crescita digitale. Basta norme. Serve competenza ed energia. E farlo alla svelta. Ogni anno che passa è tutto il paese ad arretrare nei confronti degli stati esteri. Serve comprendere che anche le spese che non danno immediato ritorno sono prioritarie e impellenti.
Andrea Lisi. Da informatica cosa pensi dello SPID?
Mara Mucci. Non lo so. Dimmelo tu. Non sono tuttologa! Comunque sappiamo tutti in modo molto generico che SPID è l’infrastruttura che dovrebbe permettere a cittadini e imprese di accedere con tre livelli di identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione. Se ne parla da tanto e mi meraviglio del fatto che mi meravigli il ritardo della sua adozione!
Il grosso tema dello SPID resta la sicurezza dei dati, soprattutto quelli sensibili, del cittadino. Però ammetto che dovrei informarmi di più! Questi temi sono più di competenza della commissione trasporti e telecomunicazioni che io non seguo…
Andrea Lisi. Allora dovrai ascoltare con attenzione la prima sessione della manifestazione Dig.Eat a Roma! Sarà una delle domande che porrò ai relatori più “informatici” presenti. E che fine ha fatto Italia Login?
Mara Mucci. Idem dovrei informarmi anche su questo.
Andrea Lisi. Effettivamente Italia Login sembra che sia scappato via da ogni discorso politico sul digitale! Eppure era uno dei cavalli di battaglia del Governo fino a qualche mese fa, si è parlato di PIN unico per tutti con annunci roboanti tanto da farci chiedere che attinenza avesse con lo SPID. Ma cosa fosse di specifico in pochi l’hanno compreso e i tanti mesi passati dall’annuncio non hanno svelato il mistero. Anche di questo non potremo non parlare al DIG.Eat!
Mara Mucci. Ah ecco… allora c’è un motivo se neppure io l’ho capito!
Andrea Lisi. La digitalizzazione può essere a costo zero?
Mara Mucci. Assolutamente no. Nemmeno le norme che fa il Parlamento sono a costo zero anche se inutili, figuriamoci un processo di migrazione dalla carta al digitale. Inutile scrivere i principi del FOIA (Freedom of Information Act) se non finanzi i processi e non formi le persone. Anche l’utente deve abituarsi ad attingere da servizi online, e anche questo non è a costo zero.
Andrea Lisi. Ti senti più una Digital Minion o una Digital Champion?
Mara Mucci. Per me le competenze e il lavoro vanno retribuiti per il semplice fatto che altrimenti a tempo perso non ottieni i risultati sperati, e anche perché il tempo è il bene più prezioso di cui disponiamo. Per questo sono perplessa sull’utilità dei Digital Champion… e i Minion sono indubbiamente più simpatici!
Andrea Lisi. Per finire: Marco Camisani Calzolari (nostro Capo Non Capo) ha recentemente affermato che “La parola innovazione sta iniziando a puzzare di stantio quasi più di 2.0…”. Concordi con questa affermazione? Tutta fuffa in giro?
Mara Mucci. Probabile, ma non me lo auguro. Di fuffa si tratta se alla fuffa si vuole tendere. Perché a tanti fa comodo vivere nella lentezza e nel caos. E non è sinonimo di un paese sano. L’impegno deve partire da ciascuno di noi. Dal pretendere una PA che funzioni, e dall’attivarci per primi se vediamo che qualcosa di semplice può semplificare la vita a molti. Non smettere di porsi domande, di denunciare lentezze e malfunzionamenti. Non arrendersi alla analfabetizzazione digitale di un intero paese.
Andrea Lisi. Bene, Grazie Mara: davvero una Minion doc! Sintetica, efficace e senza peli sulla lingua. Arrivederci al Raduno nazionale dei Digital Minion che si terrà nella cornice del DIG.Eat il 14 ottobre a Roma, presso il Centro Congressi Fontana di Trevi.
E il video questa volta non può che essere questo: