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SosTech. Verso la definizione dello standard 5G

di Andrea Galassi |

Le reti mobili di quinta generazione al centro del quarto incontro del Focus Group IMT-2020 di ITU, in programma a Pechino dal 27 al 30 ottobre

Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.

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Prosegue il percorso di definizione dello standard 5G avviato da ITU (International Telecommunication Union), una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite. Gli esperti del Focus Group IMT-2020, tra i quali figura Luca Pesando di Telecom Italia, si incontreranno a Pechino dal 27 al 30 ottobre 2015, ospiti di China Mobile e Huawei Technologies.

IMT è acronimo di International Mobile Telecommunication e 2020 indica l’orizzonte temporale che dovrebbe portare con sé il dispiegamento delle prime reti mobili di quinta generazione, vale a dire, appunto, del 5G, destinato a coesistere con il 3G e il 4G LTE.

Si ricorda che è possibile affidarsi ai servizi di comparazione delle offerte di Telefonia Mobile e delle offerte 4G LTE curati dagli esperti di SosTariffe.it per confrontare tutte le proposte di mercato confezionate dagli operatori di settore attivi in Italia.

Di 5G si discute da tempo. Già prima che la tecnologia Long Term Evolution fosse implementata a bordo di smartphone e tablet, gli esperti di settore sognavano la prossima generazione della telefonia mobile, scrive Lauren J. Young sulle pagine di IEEE Spectrum, rivista di punta di IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers).

Una definizione precisa e circoscritta del 5G, tuttavia, non c’è ancora. Lo scorso giugno, ITU ha sì pubblicato una tabella di marcia, ma non è stato ancora stabilito quale delle tecnologie in campo dovrà avere priorità sulle altre e in che modo, spiega Thyagarajan Nandagopal, direttore Networking Technologies and Systems della U.S. National Science Foundation.

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Il 5G “non è semplicemente una nuova ‘supertecnologia radio’, ma la completa armonizzazione di tecnologie già esistenti (LTE ed LTE-A in primis) con tecnologie nuove per risolvere specifici problemi di capacità in zone circoscritte con un significativo riuso delle coperture 4G”, evidenzia Luigi Ricciardi, Standards & Technological Disclosure di TIM.

Il 5G, inoltre, “è una tecnologia la cui genesi va di pari passo con lo sviluppo della rete in fibra ottica, in quanto fisso e mobile sono destinati in futuro ad una sempre maggiore integrazione a beneficio di nuovi servizi”, aggiunge Ricciardi.

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Numerosi sono poi gli enti e i forum che hanno prodotto raccomandazioni o linee guida sul 5G, ricorda Carmen Catalano, ingegnere TILab: “Altrettanto forti sono le aspettative di alcuni governi: ad esempio Corea e Giappone si sono posti come obiettivo di presentare servizi di nuova generazione già in occasione dei giochi olimpici del 2018 e del 2020″.

Come per ogni nuova generazione, anche il 5G richiederà un lungo processo di specifica prima di essere pronto per il lancio commerciale”, scrive Ricciardi. Ma la pressione su ITU è sempre più forte, perché, entro cinque anni, gli operatori di telefonia mobile avranno bisogno del 5G per sostenere la domanda di connettività e servizi che muove dalla clientela consumer e da quella business e corporate, e per supportare la cosiddetta Internet of Things.

Il Focus Group IMT-2020 ha già passato al setaccio più di 60 documenti tra raccomandazioni, linee guida e white paper. Dall’incontro di Pechino si attendono una sintesi dei contributi e la definizione di un calendario utile per avere ben chiaro quando ciascuna tecnologia necessaria al dispiegamento del 5G dovrà essere pronta.

 

Fonti e risorse:

Telecom Experts Plot a Path to 5G (Lauren J. Young, IEEE Spectrum)

Focus Group on IMT-2020

 

Che cosa è il 5G? (Luigi Ricciardi, Notiziario Tecnico Telecom Italia)

Primi passi verso il 5G: SMARTER (Carmela Catalano, Notiziario Tecnico Telecom Italia)

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