2015 – Italia
Marco è un giovane avvocato, vive a Bari con la compagna Martina e il piccolo Mateo, il loro bambino di soli 7 anni. Martina è di origine cilena e vuole tornare a vivere nel proprio paese natale. Il rapporto con Marco è ormai logorato e la donna vuole portare con sé Mateo. Marco non è d’accordo con la scelta di Martina e tenta a farle cambiare idea. Martina, però, decide di testa sua e scappa senza alcun preavviso con il figlioletto. Dopo un primo momento di smarrimento, Marco parte per il Cile, intento a riabbracciare la sua famiglia. Arrivato nella capitale inizia una serie di ricerche e quando finalmente trova Martina e il bambino è costretto a fare i conti con le leggi del Paese straniero e la burocrazia non molto flessibile.
La prima luce, diretto da Vincenzo Marra, è stato presentato in anteprima nazionale alla selezione ufficiale delle Giornate degli Autori – Venice Days della 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Marra è stato più volte ospite al Lido di Venezia: nel 2004 con Vento di terra, sezione Orizzonti, e nel 2007 con L’ora di punta, in Concorso. Dopo otto anni torna alla Mostra con una storia forte e molto attuale interpretata da Riccardo Scamarcio e Daniela Ramírez. La prima luce racconta un fatto tratto dal reale, dalla cronaca di tutti i giorni. Un argomento sensibile osservato e affrontato non solo con acutezza e profondità, ma anche con toni di approfondimento e dettaglio.
Vincenzo Marra è reduce da L’Amministratore (2013, presentato al Festival Internazionale del Cinema di Roma), docu-film che esplora le problematiche dell’uomo legate alla vita di tutti i giorni e in cui il condominio diventa simbolo e immagine dell’intera società. Restando sempre sul filone del reale con La prima luce, il regista si spinge verso una storia più intima e personale. Un dramma familiare in cui la riflessione è rivolta ai temi della separazione, dell’abbandono, dello straniero e del sacrificio. Un piccolo Kramer contro Kramer (1979, regia di Robert Benton con Dustin Hoffman e Meryl Streep) in cui si susseguono liti di coppia, accuse, colpe e squilibri. Il film, inoltre, offre spunti sul sistema legislativo dell’Italia e dei Paesi esteri, dell’accoglienza riservata a certe problematiche urgenti e riguardanti la tutela dei minori.
Il protagonista, Marco, interpretato dall’attore Riccardo Scamarcio, è un uomo distaccato dalla realtà, solo e quasi spaesato. “Per questo ruolo sono entrato in contatto con una parte profonda di me stesso”, ha commentato Scamarcio, “il senso di solitudine che vive il mio personaggio l’ho provato anche io. Abbiamo cercato di accogliere nel nostro percorso anche i frutti degli incidenti, delle improvvisazioni e abbiamo portato ai personaggi i nostri percorsi personali”.
Vincenzo Marra analizza la perdita di un figlio con grande delicatezza e sensibilità. “Sono stato un po’ duro con i miei interpreti”, ha raccontato Marra, “ho lavorato con loro sullo spaesamento con Daniela, una volta arrivata dal Cile in Italia, e con Riccardo quando eravamo in Sud America. Poi fin dalla sceneggiatura ho cercato di lavorare in modo che non si creasse un’empatia maggiore con uno o con l’altro, volevo che lo spettatore provasse il disagio di Martina in Italia e quello di Marco in Sud America anche se poi è più facile vedere questa storia con gli occhi del padre”. Un ritratto intimo, quieto e rispettoso di un padre e del suo dramma.
Regia: Vincenzo Marra
Attori: Riccardo Scamarcio (Marco), Daniela Ramírez (Martina), Gianni Pezzolla (Mateo), Luis Gnecco (Avvocato Ramos), Alejandro Goic (Detective Carlos), Paulina Urrutia (Giudice), Maria Eugenia Barrenechea (Zia Martina)
Soggetto: Vincenzo Marra
Sceneggiatura: Angelo Carbone, Vincenzo Marra
Fotografia: Maura Morales Bergmann
Musiche: Camila Moreno
Montaggio: Vincenzo Marra, Sara Petracca
Scenografia: Maria Teresa Padula, Angela Torti
Costumi: Eva Palmisani
Durata: 108’
Genere: Drammatico
Data di uscita in sala: 24 settembre 2015
