Fibra ottica: Provincia autonoma di Trento esce da ‘Trentino NGN’

di Alessandra Talarico |

Vengono meno in questo modo i presupposti dell’indagine Ue su presunti aiuti di Stato, partita nel 2012 a seguito di una denuncia dei competitor di Telecom Italia.

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Fibra ottica

La provincia autonoma di Trento esce dalla Joint Venture Trentino NGN, la società pubblico-privata costituita nel 2011 per realizzare una rete in fibra ottica nel territorio trentino, facendo venir meno i presupposti del procedimento per presunti aiuti di Stato avviato dalla Commissione europea a luglio del 2012 su denuncia dei competitor di Telecom Italia (Fastweb, Vodafone e Wind) che lamentavano di essere stati esclusi dal progetto, giudicato inoltre eccessivamente vantaggioso per l’incumbent.

 

Trentino NGN è stata creata alla fine del 2011 con l’obiettivo di connettere con fibra ottica oltre 150 mila unità immobiliari – pari a circa il 60% di quelle dell’intera provincia – e di dotare di collegamenti ad alta velocità le Amministrazioni pubbliche locali, le aziende sanitarie, le Università e gli istituti di ricerca nonché le imprese.

La provincia di Trento ha finanziato la JV con un conferimento di capitale di 50 milioni di euro mentre Telecom Italia partecipa alla capitalizzazione con un conferimento del diritto di uso delle infrastrutture civili necessarie per la posa delle fibre.

Telecom Italia ha inoltre negoziato con la Provincia il diritto di acquisire la quota di partecipazione da questa detenuta nella società, facoltà esercitabile dopo sei anni, ad un prezzo pari all’investimento effettuato incrementato di un tasso di interesse annuo del 7,5%. MC Link e La Finanziaria Trentina hanno conferito rispettivamente 1,5 milioni di euro (quota dell’1,6%) e 5 milioni di euro (quota del 5,2%).

 

La provincia autonoma di Trento ha quindi annunciato ieri l’uscita dal capitale della JV, comunicando la decisione di riorientare il progetto per l’evoluzione della banda ultra larga del Trentino con la previsione di recuperare tutti gli stanziamenti inizialmente disposti per reimmetterli in un progetto in grado di estendere la connettività ultraveloce a tutto il territorio.

 

In base agli accordi tra le parti, si procederà ora alla liquidazione della quota di partecipazione detenuta dalla Provincia Autonoma di Trento (52,2%). Ragion per cui le basi dell’indagine sui presunti aiuti di Stato vengono ora meno. Entro il mese di febbraio si valuterà con McLink e La Finanziaria Trentina il mantenimento o meno delle loro rispettive quote e la definizione di una nuova governance della società.

 

In una nota, la provincia autonoma di Trento ha comunicato l’intenzione di “proseguire con convinzione nel raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea 2020, tra i quali rientra il collegamento di tutti gli utenti con almeno 30 megabit per secondo”, intraprendendo una soluzione in grado di favorire lo sviluppo digitale del Trentino, e di garantire a tutti i residenti pari opportunità di crescita sul territorio, in linea col rapporto del Commissario del governo per l’Agenda Digitale, Francesco Caio.

La Provincia, in collaborazione con Trentino Network, intende infine proseguire nell’azione di cablatura in fibra ottica di tutti i distretti industriali trentini per estendere la connettività dai 30 ai 50 megabit per secondo a tutto il territorio entro tre anni.

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