Fondazione Telecom Italia, successo per l’iniziativa ‘Crescere che avventura’

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Marcella Logli

Istituto degli Innocenti e Fondazione Telecom Italia hanno illustrato oggi nel capoluogo toscano i risultati raggiunti da Crescere che avventura”, progetto triennale che ha fatto conoscere l’Archivio dell’Istituto degli Innocenti a studenti e famiglie di tutta Italia, grazie al bando di Fondazione Telecom Italia per la valorizzazione dei beni culturali “invisibili”.

 

L’occasione è stata il convegno “Musei, Archivi, Biblioteche. Raccontare il passato, capire il presente, immaginare il futuro”, tenuto presso l’Istituto degli Innocenti con la collaborazione di AIB, ICOM, ANAI e Soprintendenza Archivistica della Toscana, in cui storici, archivisti e attori hanno parlato dei diversi modi in cui il patrimonio culturale può diventare memoria viva e condivisa, luogo di trasmissione di valori e di sensibilità. Si sono inoltre confrontati diversi linguaggi, progetti artistici, didattici e di comunicazione che hanno in comune l’uso di materiali storici di varia natura per raccontare la Storia attraverso le vite delle persone, in una narrazione capace di fornire chiavi di lettura del presente.

 

In particolare, “Crescere che avventura” ha valorizzato l’archivio dell’Istituto degli Innocenti, diffondendone la conoscenza e sviluppandone il potenziale educativo e di promozione turistica. L’iniziativa ha reso fruibile al pubblico il patrimonio storico e culturale dell’archivio attraverso una serie di attività didattiche rivolte ai giovani e di proposte culturali legate al complesso architettonico dell’Istituto e al nuovo Museo degli Innocenti. L’archivio contiene una raccolta di oltre 13.500 unità archivistiche che vanno dal 1218 alla metà del ‘900 e che raccontano, nei secoli, come si è svolta “l’avventura” dei bambini abbandonati accolti all’Istituto e la vita delle famiglie di Firenze.

 

Attraverso un lavoro di “traduzione” e “attualizzazione multimediale” del patrimonio di storie conservate negli antichi documenti, Crescere che avventuraha individuato alcune tematiche “universali”, che da sempre caratterizzano la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza: il rapporto con genitori, la vita in famiglia, le problematiche della crescita, la questione di genere, l’interculturalità, il tema delle radici. A partire da questi argomenti sono stati realizzati laboratori didattici e multimediali per gli studenti delle scuole e per i giovani delle associazioni; tutto questo in stretta relazione con l’offerta educativa della Bottega dei Ragazzi (Servizio educativo del Museo degli Innocenti) e alle iniziative di media education già attuate dall’Istituto (progetto TROOL – Tutti i Ragazzi Ora On Line e progetto “Ripplemarks”).

 

L’iniziativa ha avuto inoltre una forte valenza tecnologica, in quanto ha permesso di sviluppare un’interazione tra nuove tecnologie, innovazione e cultura: sono proprio le tecnologie ad avere permesso di valorizzare e di portare fuori dalle mura dell’Istituto le storie dell’archivio attraverso le due piattaforme di social networking dedicate ai ragazzi (Trool e Ripplemarks) e il sito www.crescerecheavventura.it

 

Crescere che avventura è stata realizzata in tre anni grazie al bando di Fondazione Telecom Italia per i beni “invisibili” ed in collaborazione con Cooperativa EDA Servizi srl, Gruppo Cooperativo Luoghi per Crescere, LAMA Development & Cooperation e Fondazione Wikimedia Italia. Il percorso ha preso il via con la mostra “Figli d’Italia”, che si è tenuta al Museo degli Innocenti tra dicembre 2011 e settembre 2012 ed ha raccontato la storia dell’Istituzione e le storie di crescita dei ragazzi presenti in Istituto nei primi cinquanta anni successivi all’Unità d’Italia. In questo senso, la mostra ha permesso di riflettere sul significato di cittadinanza ieri, al tempo della nascita della nazione, e oggi, nel mondo globalizzato.

 

“Se fino a tre anni fa il nostro Archivio poteva essere considerato un patrimonio culturale poco conosciuto – spiega Alessandra Maggi, Presidente dell’Istituto degli Innocenti – oggi, dopo circa 400 tra laboratori e incontri educativi, centinaia di ragazzi in visita, circa 1.300 contenuti pubblicati sul web e due applicazioni per smartphone realizzate grazie al sostegno di Fondazione Telecom Italia, le storie dei “nocentini” vivono di nuovo nella rete, accanto a quelle dei tanti “coetanei” che sono venuti a conoscerli”. All’attivo del progetto anche una pubblicazione: “Crescere che Avventura” a cura di Beniamino Sidoti, (Edizioni La Meridiana, 2013).

 

Marcella Logli, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia: “Auspichiamo che il contributo di Fondazione Telecom Italia, che con i suoi progetti connette cultura e tecnologia, territorio e maestria, serva a creare modelli virtuosi emulabili da altre realtà (pubbliche e private)”.


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