#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
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Italia
Innovare il modello di business è un imperativo per i negozi tradizionali, messi a dura prova dalla concorrenza di giganti come Amazon, ma non basta: occorre un rinnovamento dei canali tradizionali in virtù di un uso senza soluzione di continuità della Rete da parte del consumatore.
Molte aziende, soprattutto nel mondo della distribuzione e del retail – sono oggi poste di fronte alla sfida del digitale che ha varcato i confini dell’eCommerce e che investe sempre più l’esperienza del consumatore nel momento in cui assume informazioni precedenti alla scelta d’acquisto, quando è in mobilità e quando è in negozio.
Queste sfide sono inoltre vissute con maggior ansia non solo perché contemporanee alla crisi e per certi versi accelerate dalla crisi, ma anche perché l’asticella della concorrenza degli operatori nativi digitali si è alzata e giganti come Amazon, gli outlet online e i player del commercio elettronico rischiano di essere la destinazione d’acquisto di molte persone per le quali i negozi rappresentano soltanto una vetrina per avere una conferma in merito al prodotto da acquistare.
Affrontare questo scenario vuole pertanto dire innovare il modello di business, cambiando il rapporto con la filiera, accettando che i contorni della concorrenza siano oggi più sfumati, interpretando il ruolo crescente che il servizio ha soprattutto sul punto vendita, affrontando con investimenti e risorse il ruolo che il Crm ha oggi per un’azienda ed infine mettendosi del tutto in gioco in un mondo che è cambiato e nel quale le rendite di posizione non sono più certe. La disintermediazione e la reputazione sono le due grandi sfide che oggi la Rete pone agli operatori tradizionali e non basta più solo affrontarle decidendo se aprire o meno una pagina Facebook.
Questo cambiamento strategico, per quanto urgente, deve però guardare con disincanto un mercato che è pur sempre duale: sono pur sempre “solo” 28 milioni gli italiani che navigano e 14 milioni gli italiani che acquistano online: ecco perché anche il marketing mix deve essere complesso e tenere insieme i canali abituali con le nuove tecnologie.
Oggi pertanto la trasformazione dei modelli di business non è l’unica strada da percorrere, ma occorre affiancarla ad un rinnovamento dei canali tradizionali in virtù di un uso senza soluzione di continuità della Rete da parte del consumatore ed ecco perché occorre considerare:
– il sito Internet non più solo come una vetrina, ma come un motore di lead generation per distributori e retail;
– i social media come una leva di attenzione al cliente a vantaggio dei negozi stessi;
– le app e il sito responsive come un servizio che il consumatore possa fruire quando si trova di fronte al prodotto;
– i motori di ricerca e l’advertising come potenti leve per parlare con quella “parte sommersa” di un iceberg che ci consenta di parlare con il cliente target che ancora non ci conosca in virtù dei nostri valori e dei nostri contenuti e servizi;
– il digitale come una risorsa a disposizione di tutta la filiera fino al singolo agente o al singolo esercente. Un mercato duale richiede una strategia a due step e fortunatamente la Rete offre soluzioni adatte per chiunque decida di non voltarsi di fronte ad un cambiamento nel comportamento delle persone.