In primavera, la giapponese NHK ha presentato le prime immagini in Ultra HD del suo documentario ‘Leap in Evolution’, che ripercorre la storia dell’evoluzione dai dinosauri fino agli uomini primitivi. Anche le divisioni Natural History e Scienza della BBC, così come diverse case di produzione, tra cui Travel XP, The Explorers Network, The Farm Group, Media Medina e K2 Communications, hanno presentato alcune delle loro produzioni in 4K.
Lo scorso marzo 2015, l’operatore Sky JSAT Perfect ha lanciato in Giappone due canali commerciali in UHD via satellite. Quindi ora abbiamo tutti gli elementi fondamentali per un ecosistema di successo: la creazione di contenuti, la post-produzione, le aziende di encoding, gli operatori satellitari e i produttori di TV sono tutti pronti a sostenere l’attuazione di questo nuovo format.
Mercato
Si può tranquillamente dire che l’implementazione dei canali commerciali in Ultra HD avverrà in due fasi: una prima nell’ambito di pacchetti pay-TV e successivamente sui canali DTT, una volta che il DVB-T2 e la codifica HEVC saranno pronti. Attualmente ci troviamo nella prima fase e l’ostacolo principale – ossia quello dei contenuti – ora viene superato da un netto incremento delle immagini girate in UHD e dall’aumento di produzioni in formato nativo.
Altri elementi determinanti nell’ecosistema Ultra HD sono stati il dibattito sull’encoding, il numero di fotogrammi per secondo, la disponibilità di attrezzature e i costi di produzione, così come la base degli schermi Ultra HD installati. Attualmente stiamo lavorando a 50 fotogrammi al secondo in modalità progressiva Ultra HD (contro i 25 in modalità interlacciata in HDTV), ma ci aspettiamo un ulteriore balzo in avanti entro il 2017 con 100/120 fotogrammi al secondo. Inoltre, sappiamo che gli utenti si aspettano la massima qualità dell’immagine durante la visione degli eventi sportivi ed è quello spinge l’intera catena di trasmissione a fornire l’offerta migliore, cioè appunto l’Ultra HD.
In termini di velocità di sviluppo del mercato, l’Ultra HD sta vivendo un normale ciclo di sviluppo e come ogni nuovo formato di trasmissione televisiva, questo ciclo inizia con canali demo. Diversi canali Ultra HD sono già in onda sulla flotta Eutelsat. Eutelsat 4K1 viene trasmesso in Europa via HOT BIRD (13 ° Est), e un canale demo supplementare è disponibile in tutta la Francia via Eutelsat 5 West A (5 ° Ovest) dove le famiglie dotate di apparecchi Ultra HD compatibili possono ricevere sulla piattaforma FRANSAT il primo canale UHD gratuito a carattere pubblico. Attualmente questo canale trasmette una selezione di programmi che esaltano l’eccellente qualità delle immagini Ultra HD e in una seconda fase sarà in grado di trasmettere anche eventi live.
Il satellite rappresenta chiaramente la naturale piattaforma di trasmissione per i contenuti Ultra HD. Questo grazie alla disponibilità immediata di banda, all’ampiezza e alla parità di copertura sull’intero territorio che assicura un livello qualitativo uniforme su tutta la zona di ricezione. L’Ultra HD richiede enormi capacità di trasmissione, che alcuni sistemi terrestri non sono in grado di garantire ovunque e in tempi rpidi. E’ un nuovo formato che aumenta le opportunità per la TV e per il mondo del broadcast. L’intero settore, dalla produzione alla distribuzione, beneficerà di questo passaggio verso una migliore qualità.
La fase successiva sarà lo sviluppo di canali commerciali Ultra HD TV, che ci auguriamo di ospitare numerosi sui nostri satelliti nei prossimi anni. Gli analisti prevedono circa 200 canali commerciali UHD operativi in tutto il mondo nel 2020 e 1.000 nel 2025. La tendenza è già in atto: gli ultimi dati diffusi da GfK per quest’anno rivelano che entro la fine del 2015, tra i 600.000 e i 700.000 schermi Ultra HD di oltre 50 pollici dovrebbero essere distribuiti solamente in Francia, Germania e Regno Unito.