di Flavio Fabbri
L’efficienza energetica vale oggi 15 miliardi di dollari, in termini di tecnologie e servizi. A guidare la classifica dei Paesi che spendono di più in smart energy c’è l’Asia, soprattutto la Cina, seguita dall’Europa e quindi dagli Stati Uniti.
Il gigante asiatico ha investito in smart grid/smart meters ben 4,3 miliardi di dollari, più di un terzo della spesa mondiale nel suo complesso, superando il rivale americano, che si ferma a 3,6 miliardi di dollari, registrando anche un calo sostanzioso delle risorse destinate all’efficienza energetica (-33%).
Sono i dati pubblicati da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), che registrano un aumento generale della spesa in smart energy in tutto il mondo (+5%) e una sostanziale stabilità delle posizioni in classifica, con Asia ed Europa che guideranno il mercato almeno fino al 2020.
“La spesa in tecnologie, infrastrutture e servizi sarà guidata dai Paesi asiatici ed europei, mentre gli Stati Uniti rivolgeranno il loro interesse soprattutto nel segmento software e grid data“, ha spiegato Colin McKerracher, senior analyst area Smart technologies for energy di BNEF.
La Cina ha istallato ormai 250 milioni di smart meters per la telegestione energetica, mentre in Europa ne sono attivi poco più di 55 milioni (nel 2020 saliranno a 180 milioni).
Le spese in smart grid sono state pari a 5,4 miliardi di dollari nel 2013 (4,4, miliardi nel 2012).
Secondo un recente studio di Telefonica Digital Hub, il mercato smart grid glbale arriverà a 57 miliardi di dollari nel 2022.
