Le città di tutto il mondo cresceranno in grandezza e popolazione. È ormai noto che la gran parte degli abitanti della Terra già si muovono verso le aree urbane, ma la cosa che più preoccupa è che entro il 2050 ci vivranno più di 6,5 miliardi di persone.
Oltre alla pressione demografica c’è da tener conto delle grandi migrazioni in atto (dovute a guerre, carestie, dittature, cambiamenti climatici) e della necessità, già da ora, di investire in infrastrutture avanzate, nuova edilizia, mobilità e trasporti sostenibili, efficienza energetica, tutela dell’ambiente. In una parola, c’è da portare avanti e realizzare le prime smart cities.
Il nuovo Rapporto pubblicato da Compass Intelligence, “Smart cities: the new frontier for opportunities in IoT”, mette in relazione gli aspetti chiave del paradigma ‘Città intelligente’ con la nascente area dell’Internet of Things. Da questa integrazione tecnologica ed economica dovrebbe nascere un mercato da 1.420 miliardi di dollari nel 2020.
L’Internet delle Cose (in cui rientra anche il settore delle tecnologie Machine-toMachine, o più semplicemente M2M), in termini di hardware e software, sta registrando un vero e proprio boom di utilizzo, grazie alla dinamicità dei sementi smart energy (smart grid, smart meters), mobilità sostenibile (smart mobility), sensoristica digitale, trasporti intelligenti (ITS), big data e data analytics, smart home, robotica, ehealth, smart buildings, security, egovernment e molto altro.
Gli investimenti maggiori riguardano l’efficienza energetica e le smart grid, i trasporti di nuova generazione e la mobilità pulita. Tra i settori emergenti, l’applicazione di servizi IoT al commercio e al banking.
Un mercato di tecnologie e servizi che già oggi, secondo lo studio, vale quasi 664 miliardi di dollari e che crescerà ad un tasso composto (CARG) di oltre il 16,4% in tutto il mondo fino al 2020. Il Nord America e l’Europa sono i mercati più vivaci, ma l’Asia, proprio grazie all’M2M e alle soluzioni IoT, sta recuperando velocemente terreno.