Una città intelligente è anche una città sicura. Se le smart cities devono mettere “le persone al centro”, queste vogliono prima di tutto vivere in sicurezza: sicurezza personale, per sé e la propria famiglia; sicurezza collettiva, sociale, legata ai grandi eventi pubblici; sicurezza delle infrastrutture.
Nei giorni scorsi la Città di Torino, il Politecnico di Torino e SiTI, Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione (Ente Strumentale della Compagnia di San Paolo), hanno siglato un accordo di cooperazione istituzionale finalizzato a sviluppare nuovi sistemi e soluzioni per la sicurezza urbana in ambito smart city.
Un’iniziativa finalizzata alla realizzazione di attività di ricerca e sviluppo in merito a nuovi servizi per la sicurezza urbana per la gestione di grandi eventi, la sicurezza dei cittadini negli spazi pubblici, la tutela ambientale e la sicurezza stradale e rendere il nostro territorio ancora più “appetibile” per sperimentazioni e per collaborazioni con altre grandi città e soggetti pubblici e privati che operano nell’ambito della gestione dei dati e della sicurezza urbana e ambientale.
“Attraverso le nuove tecnologie è possibile, per le stesse amministrazioni locali, cercare di rispondere in modo efficace alle esigenze che emergono dalle crescenti dinamiche sociali e di urbanizzazione – ha spiegato l’Assessore alla Smart City Enzo Lavolta – ed in tal senso questo accordo consentirà di sviluppare e favorire una ricerca solida ed indipendente sulle nuove tecnologie per la sicurezza urbana, dando vita a progetti capillari sul territorio capaci di prevenire fenomeni e situazioni di insicurezza, e consentendo così ai cittadini di vivere in contesti più garantiti e protetti”.
“Si tratta di un progetto di “sistema integrato” con un carattere fortemente innovativo a livello nazionale – ha dichiarato Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino – ideato per contribuire allo sviluppo e alla competitività del territorio e del Paese, e certamente questo accordo va nella direzione di creare un polo di riferimento in Italia e in Europa per i temi security & smart city”.
Un’iniziativa che propone “una visione trasversale dei problemi”, tramite cui creare “le condizioni per integrare le diverse competenze presenti nel territorio (ricerca accademica, ricerca applicata, capacità tecnologica, esperienza nella gestione di grandi eventi, conoscenza del territorio) al fine di definire soluzioni efficaci ai molteplici problemi della sicurezza e identificare nuove applicazioni possibili”, ha commentato Romano Borchiellini, Presidente di SiTI, che ha fatto l’esempio “del trasferimento di conoscenze del mondo della security a quello della tutela del patrimonio artistico”, che “permetterà la creazione di un polo di riferimento nazionale per la sicurezza del patrimonio culturale”.
Obiettivo della nuova unità smart city security per la città di Torino è fare da driver dell’innovazione, attivando dimostratori pilota, effettuando test ed utilizzando tecnologie avanzate applicabili alla prevenzione e alla repressione dei fenomeni di illegalità e delle situazioni che creano allarme sociale, con l’obiettivo di costruire un sistema integrato di eccellenze esportabile in Europa e attestare il nostro territorio come comunità Smart.