Quale migliore occasione – semmai ne avessimo bisogno – della festa del Santo Patrono o in questo caso della Santa dell’isola per fare una bella cenetta? Quando poi ogni partecipante porta un piatto cucinato da lui, diventa presto un trionfo di deliziosi manicaretti preparati con amore, una generosa manciata di fantasia e una puntina di comprensibile autocompiacimento quando il proprio piatto è tra i più applauditi.
Così, ieri sera ho avuto il piacere di gustare una ratatouille la cui particolarità era quella di essere stata caramellata al forno grazie oltre che alla presenza di zucchine, peperoni e melanzane tagliati in minuti pezzetti, ad un’aggiunta di cipolle rosse e di carote in abbondanza: da sperimentare sicuramente!
La fregola con arsella era da svenire, gli involtini di melanzane una tentazione alla quale nessuno ha resistito e il vitello tonnato un trionfo. Sorvolo sulle polpette, le bruschette e altri gustosi peccati di gola, perché la cosa che mi ha sorpreso di più è stata una ‘semplice’ insalata di riso, semplice ma super originale perché fatta con il riso venere!
Ora prodotto nella valle padana, in Sardegna e nel Piemonte, in Cina il riso nero è stato per secoli una prelibatezza riservata esclusivamente all’imperatore e alla sua corte. Esotico, sa di pane e di sandalo, scenografico con i suoi piccoli chicchi neri e lucidi ha anche belle qualità nutrizionali, poiché abbassa il colesterolo, aumentando la frazione HDL, ovvero quello ‘buono’, ed è anche un eccellente antiossidante: que du bonheur!
Quell’insalata quindi era bella, buona e anche facile da fare perché si tratta solo di far bollire il riso (la dose media per 4 persone) e di lasciarlo raffreddare, aggiungendo 3 etti di scalogno, che andranno sminuzzati e fatti caramellare in padella a fuoco lento con un po’ d’olio extra vergine d’oliva e mezzo bicchiere di vino bianco.
Una volta pronto, il riso va condito con lo scalogno, un vasetto di olive taggiasche sgocciolate (circa 180 grammi) e un filo di olio d’oliva a crudo: fantastico!
Ah, dimenticavo, si narra che il riso nero venere sia anche afrodisiaco, quindi mai più senza!!!
Che cosa ho portato io? Il dessert, cioè uno dei dessert (anche in quanto a dolci non ci siamo fatti mancare nulla): una crostata con la marmellata di fichi del giardino e un’altra con una marmellata di more alsaziane, entrambe fatte in casa dalla mamma (la mia)!
E di che cosa abbiamo avuto l’audacia di parlare in tutto ciò? Ma di dieta, of course!