#IoT.Week. Mauro Fasano (Regione Lombardia): ‘Senza NGN, impossibile sfruttare il potenziale dell’IoT’

di di Mauro Fasano (Dirigente Energia e Reti Tecnologiche, Regione Lombardia) |

Essenziale il ruolo delle pubbliche amministrazioni per colmare non solo il digital divide tecnologico, ma anche quello culturale, vero handicap per l'Italia.

#IoT.week è lo Speciale Key4biz dedicato all’Internet of Things, in cinque puntate con interviste, case history, approfondimenti, dati, analisi e opinioni di esperti.
Clicca qui per leggere tutti i contributi.

IoT


Mauro Fasano

In Italia gli utenti non chiedono banda e questo è uno dei motivi per cui gli operatori investono poco in infrastrutture di  nuova generazione. Senza in fibra ottica di nuova generazione (NGAN) non nascono servizi dedicati, tra cui quelli della PA, e tutto ciò relega il Paese agli ultimi posti in Europa nelle classifiche dell’Agenda Digitale. Secondo l’I-Com Broadband Index 2012, l’Italia è ferma rispetto agli altri Paesi europei nello sviluppo della banda larga e ultralarga. Si afferma che oltre alla diffusione delle infrastrutture diventa sempre più importante comprendere l’effettivo utilizzo che i cittadini sono in grado di fare dei servizi e degli strumenti che l’economia digitale mette loro a disposizione. Non esiste solo un “digital divide” tecnologico, ma anche un digital divide “culturale”, che separa sempre più coloro che sono in grado di usare consapevolmente le nuove tecnologie da quanti non vi accedono o non sono in grado di utilizzarle. Prova ne è il dato relativo agli accessi internet: in Italia la percentuale di coloro che accedono ad internet almeno una volta a settimana è del 51%, molto sotto la media Ue a 27 (67 %), ben al di sotto di Svezia (91%) e Olanda (90%).

 

Sarà tutto vero?

 

Un piccolo progetto è stato messo a punto da due PA e da una società anch’essa pubblica. Il progetto prevede la realizzazione di una sperimentazione su scala limitata dei Comuni di Monza e Varese, di una infrastruttura passiva a Banda Ultra Larga (BUL) con architettura neutrale. Si realizzerà una rete primaria,  una rete secondaria orizzontale e la rete secondaria verticale, definendo quindi una infrastruttura passiva di accesso in fibra ottica di nuova generazione (NGAN) per connettere con architettura FTTH circa 500 unità immobiliari per ciascun Comune tutte raggiunte da fibra ottica.

L’iniziativa è pubblica, quindi l’elenco dei servizi da abilitare sarebbe da manuale: oltre a fonia e internet, eGov come l’introduzione massiva della PEC per i cittadini privati con la possibilità di comunicare tramite con la PA centrale e locale; eHealth con l’introduzione della telemedicina per i malati cronici con possibilità di ricorrere ad esami clinici in modalità da remoto, in collegamento video, ed ancora l’abilitazione ad effettuare i controlli periodici di cui necessitano; eLearning dall’adozione degli e-book nelle scuole, la possibilità di  iscriversi online e l’offerta di servizi di Teledidattica.

E invece si è pensato a servizi ed applicazioni a valore aggiunto che riescano ad accendere l’interesse delle persone (domani clienti) e che si indirizzano primariamente l’area dell’intrattenimento, dell’informazione, della conoscenza.

Il primo  servizio identificato che costituisce la “killer application” trasversale in grado  di meglio valorizzare le performance dell’infrastruttura in fibra è l’IPTV, servizio erogato attraverso un accordo proposto dal system Integrator con contenuti televisivi in diretta e on demand. Ogni singolo utente sarà connesso, attraverso un CPE di nuova generazione, in fibra ottica alla rete dei Service e Content Provider con interfaccia da 1 Gbit/s rendendo possibile l’uso di televisori di ultima generazione in UHD passando dai 1920 × 1080 pixel del Full HD (HDTV) a 7680 × 4320 pixel (UHDTV), in attesa dei contenuti.

Il secondo servizio identificato è il gaming: sono decine di  milioni di utenti attivi e contemporaneamente via PC connessi ogni giorno sulle piattaforme on line;  dal loro lancio le console fisiche hanno venduto più di 20 milioni di pezzi e, nella stragrande maggioranza dei casi, vengono  utilizzate nel gaming online. Nella sperimentazione, per ogni utente si effettuerà e definirà una profilazione e si incoraggerà l’uso di dispositivi  “bandivori”. Il monitoraggio nei due anni successivi ci aiuterà a rispondere alla domanda iniziale: è vero che i cittadini italiani non chiedono banda? Dimenticavo. Le due PA e la società pubblica sono Regione Lombardia, Ministero dello Sviluppo Economico e Infratel Italia.

 

 

 

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz