Pacchetto Tlc

Roaming zero, i tempi si allungano e rimane lo scontro

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Dopo l’incontro di oggi in Lussemburgo con i ministri dei 28, manca ancora l’accordo sulla data per il fine roaming. Resta da vedere se sarà possibile trovare un accordo fra Parlamento e Consiglio in tempi stretti

Non c’è ancora una data certa che fissa nero su bianco la data del fine roaming nella Ue. E’ questo l’esito della colazione informale con i ministri Tlc dei 28 stati membri della Ue organizzata oggi in Lussemburgo dalla presidenza lettone e dal commissario Ue all’Economia Digitale Guenther Oettinger.

E proprio Oettinger, al termine dell’incontro con i ministri Tlc della Ue, ha fatto la sintesi, in un Twitter: – “Il Consiglio ha la volontà di andare avanti verso la fine del roaming se il Parlamento europeo s’impegna su tutte le questioni aperte” del pacchetto tlc, che include anche la net neutrality.

Se ci sarà un’intesa tra i 28 sulla data per la fine del roaming che anche la Commissione Ue ritenga accettabile, si potrà allora tenere il round finale di negoziati con il Parlamento europeo entro la fine del mese. Il cosiddetto “trilogo” quindi potrebbe chiudersi entro la fine del mese, anche se le probabilità di raggiungere una posizione comune sul fine roaming non sembrano molto elevate. L’occasione giusta potrebbe essere il 25 e il 26 giugno, data in cui è fissato il prossimo (imminente) consiglio europeo sulle Tlc.

Il messaggio è arrivato mentre il Consiglio tlc in Lussemburgo era ancora in corso.

La Commissione, ha sottolineato la portavoce di Oettinger, “continua a sostenere parlamento e Consiglio Ue per raggiungere una conclusione rapida ai negoziati” perché “se vogliamo un mercato unico digitale, non possiamo più aspettare per garanzie europee per la net neutrality e un calendario ambizioso e vincolante per la fine dei sovraccosti del roaming“.

Da una parte, il Consiglio europeo vorrebbe attendere almeno fino al 2018 prima di abolire il roaming, mentre l’Europarlamento spinge per stringere i tempi e arrivare al roaming zero già nel 2016. I nodi da sciogliere riguardano anche il rischio di abuso delle SIM card all’estero e sulla portata della net neutrality.

 

 

Per quanto riguarda l’altro tema sensibile della direttiva sul Telecom Single Market, Oettinger ha detto che la situazione si sta appianando e che le divergenze fra gli stati sono meno di qualche mese fa. Ciò non toglie che la strada per arrivare ad una definizione condivisa sia ancora lunga. “Su roaming e net neutrality ora la palla passa al Parlamento Europeo, la speranza è che si raggiunga una conclusione del dibattito entro fine giugno per chiudere il trilogo (con la Commissione e il Consiglio ndr) entro quella data”, ha aggiunto Oettinger, che ha inoltre sottolineato l’urgenza di accelerare per la realizzazione di una legislazione europea sulla Network, Security, un tema molto urgente alla luce dei recenti cyberattacchi di matrice terroristica (vedi l’ISIS) e agli attacchi hacker ai danni di un broadcaster in Francia e dello stesso Parlamento tedesco.

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