Fa sempre più paura l’ andamento dei quotidiani in Usa. L’ ultimo allarme viene dai dati del ‘’2015 Internet Trends Report’’, lo studio annuale presentato il 27maggio da Mary Meeker per la Kleiner Perkins Caufield Byers (KPCB), una grande azienda di venture capital della Silicon Valley.
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Fra il 2011 e il 2014 il tempo dedicato dagli americani ai giornali quotidiani – osserva Joshua Benton, su Niemanlab – è sceso dal 7% al 4%, mentre la percentuale di investimenti pubblicitari che essi hanno richiamato è calata dal 25% al 18%.
Benton commenta riportando pari pari quello che aveva scritto l’anno scorso:
La pubblicità sulla stampa non tornerà. Continuerà a ridursi. Ulteriormente, in maniera sostanziale. Qualsiasi pianificazione dei quotidiani per i prossimi anni dovrà fare i conti con questo dato di base. Al contrario, grandi possibilità per il mobile: il tempo dedicato passa dal 10 al 24% e gli investimenti pubblicitari dall’ 1 all’ 8% del totale. Secondo Meeker, il mercato della pubblicità nel segmento ha una enorme potenzialità di crescita, pari a 25 miliardi di dollari.
Il mobile – osserva Benton – sta erodendo anche il tempo dedicato alla Tv, finora la grande risucchiatrice di attenzione americana, che cala dal 43 al 37% e in risorse pubblicitarie dal 42 al 41%.
Il mobile si sta mangiando il mondo, e la maggior parte delle testate raccolgono solo una miseria fuori di esso, osserva ancora NiemanLab.
Fra i tanti dati del Report (196 slides visibili qui) interessanti quelli relativi all’ andamento della penetrazione di internet e quelli sullo sviluppo dedegli smartphone nella popolazione globale del pianeta fra il 1995 e il 2014.
Intanto Luca Conti su Pandemia riporta i dati sulla situazione nel nostro paese.
‘’ L’Italia fa capolino nella top 15 dei paesi con la penetrazione di internet superiore al 45% e il più alto numero di utenti in valore assoluto – spiega Conti -. La fonte dice che gli Italiani connessi sono 36 milioni, 6 e rotti in più di quanto sostenga Audiweb/Nielsen. Sufficienti a farci raggiungere il 13esimo posto e il 58%, che è quasi in linea con la media dei top 15 al 59%. Da notare come perdiamo colpi, la crescita sia piatta e l’Iran ci supera in percentuale al 60%’’.
‘’ Una volta – aggiunge Pandemia – eravamo fieri del primato mobile del nostro paese, ora nell’era degli smartphone questo primato lo abbiamo perso da un pezzo. Non siamo nella slide dei paesi leader con la penetrazione di smartphone superiore al 45%, ma appariamo nella slide successiva, sotto o uguale il 45% (Italia al 45%) ma con un alto numero assoluto di utenti, 28 milioni’’.