All’insegna della sostenibilità ambientale e delle tecnologie di ultima generazione la partecipazione ENEA al “Roma Drone 2015”, la seconda edizione della più importante manifestazione nazionale dedicata ai droni, che si svolgerà a Roma, presso l’aeroporto dell’Urbe, da venerdì 29 a domenica 31 maggio.
L’ENEA espone prototipi di velivoli ad ala fissa a pilotaggio remoto, alimentati con biocombustibili sviluppati dall’ENEA in collaborazione con importanti aziende bioenergetiche (DPlubrificanti, Maxcom-Ecoil, Mossi&Ghisolfi) e associazioni nazionali (ITABIA). Questi biocombustibili di seconda generazione, che derivano da colture non alimentari o dal riciclo di biomasse di scarto come oli alimentari o legno, possono essere utilizzati anche nell’aviazione “tradizionale”, un settore responsabile di significative emissioni ad effetto serra.
Altri droni ENEA in mostra sperimentano invece l’impiego integrato idrogeno e bio-metanolo mediante celle a combustibile ultraleggere, per aumentare l’autonomia di volo dei droni, un aspetto ancora critico per modelli multirotore elettrici ed ibridi.
L’ENEA presenta anche una nuova base galleggiante di ricarica, in fase di sviluppo, da collocare in ambiente acquatico, come mare o laghi, che utilizzerà soluzioni anticollisione innovative e funzionerà con un sistema di propulsione a celle a combustibile e fotovoltaico.
“Il ruolo dell’idrogeno e del fotovoltaico sarà sempre più importante per il rispetto della tabella di marcia indicata recentemente dall’Europa sui sistemi di propulsione rinnovabile e ad impatto zero – commenta il ricercatore ENEA Flavio Borfecchia – Queste sperimentazioni ‘green’ nascono dalla collaborazione di diversi gruppi di ricerca multidisciplinari operanti nell’Agenzia, a cui partecipano esperti di robotica, celle a combustibile, biocombustibili, fotovoltaico, monitoraggio ambientale, agricoltura di precisione e osservazione aerospaziale“.
Questo approccio integrato permette all’ENEA di sviluppare droni per il controllo di infrastrutture (dighe, impianti nucleari, reti tecnologiche, discariche) e di beni culturali, anche in caso di calamità naturali. Ad esempio, nell’ambito del progetto RoMA si sta conducendo una valutazione avanzata della vulnerabilità sismica del Ponte delle Torri a Spoleto, attraverso rilievi fotogrammetrici realizzati proprio tramite droni ed integrati da informazioni ottenute dal sistema radar satellitare Cosmo-SkyMed dell‘Agenzia Spaziale Italiana.
“Un altro campo promettente per noi – aggiunge Borfecchia – è il supporto che i droni possono offrire nel solare a concentrazione, una tecnologia ENEA sviluppata da un’idea di Carlo Rubbia. In questo settore i droni possono verificare, in maniera semplice e a basso costo, il corretto allineamento degli specchi in modo da assicurarne il massimo rendimento. Inoltre, possono essere utilmente impiegati nel monitoraggio diagnostico-funzionale delle piccole e grandi installazioni fotovoltaiche, molto diffuse sul territorio nazionale“.