Frequenze Tv, la New Co fra TI Media e l’Espresso al rush finale

di Paolo Anastasio |

La firma per la nascita della NewCo delle reti fra TI Media e L’Espresso sarebbe fissata per il 9 aprile. Dall’accordo sarebbe escluso il conferimento del canale 55 Uhf che resterebbe di proprietà di TI Media.

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In dirittura d’arrivo il matrimonio tra Telecom Italia Media e il gruppo L’Espresso sulle frequenze televisive in digitale terrestre. Secondo quanto risulta a Radiocor, la firma sull’accordo per l’integrazione delle quattro frequenze (due di Timb e due di Rete A, controllata da l’Espresso) è in programma per mercoledì 9 aprile e farà nascere il primo operatore indipendente del settore.

 

No comment di TI Media rispetto alle voci, che peraltro circolano da tempo, secondo cui della nuova realtà che si verrà a creare non entrerà a far parte una terza frequenza di Telecom Italia Media, il canale 55 Uhf, che, come anticipato da Key4biz, verrebbe comunque affidata in gestione alla newco Timb-Rete A. La scelta di escludere il terzo multiplex è legata alla volontà di Telecom Italia di valutare in futuro diverse opzioni per la destinazione di tale infrastruttura.

 

L’idea sarebbe quella di tenere in pancia il canale 55 Uhf che verrebbe dato solo in gestione alla New Co mentre la proprietà resterebbe in capo a Telecom Italia Media.

Il segnale forte che arriva da questa scelta è che all’interno di questo accordo si dà un valore diverso a questo canale, non solo per la qualità del segnale che assicura, ma soprattutto perché cade nella banda 700 MHz che sarà liberata a favore dei servizi di banda larga mobile.

 

Ragione per la quale TI Media preferisce essere prudente, consapevole che da novembre 2015 quel canale cambierà natura e su quella banda di frequenza si potranno fare in modo coprimario servizi televisivi e di banda larga mobile.

 

La nuova realtà, secondo lo schema emerso nel corso della trattativa, sarà controllata al 70% da Telecom e al 30% da L’Espresso. Le valutazioni circolate per il perimetro societario comprendente tutti e cinque i
multiplex ammontavano a circa 300 milioni di euro. 

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