Non capita spesso che in Italia un Governo si occupi di tematiche ambientali e green economy. Capita anche meno che il ministro dell’Ambiente abbia un ruolo di primo piano nella definizione delle azioni orientate alla valorizzazione della sostenibilità ambientale.
Fino ad ora non è accaduto niente di eclatante, ovviamente, il Green Act annunciato ad inizio anno ancora rimane nebuloso e del tutto sconosciuto in termini di contenuti. Eppure, il nostro ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo a Ecofutura, ha dichiarato: “Il Green Act che sta preparando il Governo servirà ad avvicinarci all’economia circolare: un nuovo modello di sviluppo che prevede minore utilizzo di materie prime e meno produzione di rifiuti”.
“È questa l’economia del futuro“, ha tagliato corto il ministro nello spiegare l’economia circolare e nel definire la complessa green economy, che in molti stati dell’Unione europea e del resto del mondo sta cominciando a muovere concretamente i primi passi.
Nella lettera di inizio anno che Renzi ha inviato agli iscritti al Partito Democratico c’era scritto: “Ci siamo dati una cadenza ordinata per le nuove iniziative di legge. A gennaio abbiamo provvedimenti su economia e finanza. A febbraio tocca alla scuola. A marzo il Green Act – sull’economia e l’ambiente in vista della grande conferenza di Parigi 2015”.
Uno strumento che, una volta svelato, potrebbe essere utile “Per rimettere a posto i danni che si sono fatti in passato sull’ambiente”, ha sottolineato Galletti, che ha inoltre spiegato: “stiamo agendo in due modi: con la programmazione, penso al piano da sette miliardi in sette anni contro il dissesto, ai fondi per le bonifiche e alle semplificazioni, ma anche con l’educazione. Dobbiamo cambiare la mentalità degli italiani, in particolare i ragazzi devono avere quella cultura del rispetto per l’ambiente che le precedenti generazioni non hanno avuto”.
Come annunciavano gli slogan della campagna di comunicazione per le primarie PD, dell’8 dicembre 2013, poi stravinte dall’attuale primo ministro, Matteo Renzi, l’Italia #cambiaverso o ci prova nelle politiche ambientali: “Abbiamo la responsabilità più grande: invertire il senso rispetto alle scelte e ai comportamenti del passato, anche per rispondere al tema del contrasto ai cambiamenti climatici e ai suoi effetti devastanti sul Pianeta“, ha infine detto Galletti.
Sempre in tema di sostenibilità ambientale, il 6 marzo scorso è nato alla Farnesina, su impulso del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Ambasciata di Francia in Italia, il Foro delle Ambasciate Verdi a Roma (FOAV), nuovo gruppo di lavoro che riunisce le ambasciate straniere a Roma che si vogliono impegnare nella promozione di più elevati standard ambientali.
Nell’anno della COP 21 (Forum sull’Innovazione sostenibile di Parigi, 7-8 dicembre 2015), spiegano i promotori dell’iniziativa, l’intento del Ministero e delle Ambasciate è di promuovere incontri periodici per condividere buone prassi, sfide, esperienze su progetti e lavori di rinnovamento, verso delle Sedi diplomatiche e dei luoghi di lavoro sempre più sostenibili.