Spettro radio

SosTech. C’era una volta il 3G e ci sarà ancora

di Andrea Galassi |

Gli operatori Tlc impegnati nel dispiegamento del 4G LTE non devono dimenticare di ottimizzare le prestazioni delle reti 3G e dei network 2G

Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.

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Al 31 dicembre 2014, le sottoscrizioni di servizi WCDMA/HSPA (Wideband Code Division Multiple Access/High Speed Packet Access) hanno registrato una crescita del 60% su base annua. Entro il 2020, la tecnologia 3G (3rd Generation) raggiungerà il 90% della popolazione mondiale e si conteranno circa 4,5 miliardi di sottoscrizioni di servizi WCDMA/HSPA.

Grafico 1

Negli anni a venire, pertanto, nonostante il dispiegamento della tecnologia 4G (4th Generation) LTE (Long Term Evolution) in ogni angolo del pianeta, le reti cellulari di terza generazione rivestiranno ancora un ruolo di primo piano nel mercato delle telecomunicazioni.

Per confrontare tutte le soluzioni di mercato per accedere alla Rete in mobilità – si ricorda – è possibile affidarsi al servizio di comparazione delle offerte Internet Mobile curato dagli esperti di SosTariffe.it, comprensivo delle proposte 4G LTE.

Anche lo standard GSM (Global System for Mobile Communications) si ritaglierà uno spazio consistente da qui ai prossimi anni, perché alla tecnologia 2G (2nd Generation) continueranno a fare riferimento milioni di utenti e perché sulla medesima poggeranno molteplici applicazioni M2M (Machine-to-Machine).

Grafico 2

Ecco perché Ericsson, attraverso un White Paper intitolato Mobile Broadband for All (Banda Larga Mobile per Tutti), invita gli operatori di settore a massimizzare le prestazioni delle reti 3G, rendere più efficienti possibili i network 2G, ottimizzare l’uso dello spettro radio e, dunque, a non investire risorse soltanto nella tecnologia 4G LTE.

Se vogliono fornire la migliore esperienza utente possibile e massimizzare i profitti, gli operatori devono bilanciare gli investimenti e convogliare le risorse a loro disposizione verso tutte le tecnologie di cui sopra, almeno per i prossimi tre anni, sostiene Ericsson.

Gli operatori devono quindi soddisfare la domanda di servizi GSM e WCDMA/HSPA efficienti, offrire e garantire nel tempo un’esperienza utente di elevata qualità e massimizzare i profitti. Obiettivi che le compagnie di telecomunicazioni devono perseguire mentre sono impegnate nel dispiegamento della tecnologia 4G LTE, evidenzia Ericsson.

Reti WCDMA/HSPA in grado di gestire al meglio le richieste di banda larga mobile che muovono dagli utenti di smartphone e tablet possono consentire agli operatori di settore di fornire servizi 4G LTE premium e quindi di ottenere maggiori profitti. Attraverso la tecnologia 3G, inoltre, le compagnie possono rispondere alla domanda di servizi voce.

L’invito formulato da Ericsson sembra in parte già essere stato accolto dagli operatori di telecomunicazioni, se è vero che il 73% degli stessi continua a investire nelle reti 3G proprio per supportare la crescente domanda di traffico voce, stando a uno studio citato nel White Paper.

Per il 47% degli operatori di telecomunicazioni, inoltre, le reti WCDM/HSPA sono complementari alla tecnologia 4G LTE, e per il 40% degli stessi investire nella tecnologia 3G è più redditizio.

L’attenzione alla tecnologia 3G non potrà venire meno nei prossimi anni anche perché in tutto il mondo continueranno a circolare smartphone capaci di agganciare soltanto le reti WCDMA/HSPA e non anche le reti cellulari di quarta generazione, aggiunge Ericsson.

La diffusione di smartphone con supporto per la tecnologia 3G muoverà soprattutto dal fatto che i dispositivi in oggetto saranno accessibili a una più ampia platea di consumatori, in virtù di prezzi di listino in progressiva diminuzione.

È pur vero, tuttavia, che vi sono e vi saranno sempre più modelli di smartphone con supporto per la tecnologia 4G LTE bancati a prezzi accessibili, in particolare nel segmento di fascia media. Ed ecco un altro motivo che deve spingere gli operatori di telecomunicazioni a investire con equilibrio in tutte le tecnologie (2G, 3G e 4G LTE).

C’è un’altra ragione alla base dell’invito formulato da Ericsson. Anche sotto copertura 4G, gli smartphone con supporto LTE possono essere dirottati verso le reti WCDMA/HSPA, in specie durante le chiamate voce, anche se, in prospettiva, con il dispiegamento della tecnologia VoLTE (Voice over LTE), il passaggio (automatico) alle reti 3G dovrebbe farsi meno frequente.

Grafico 3

Le reti WCDMA/HSPA potrebbero inoltre fungere da veicoli per decongestionare i network 4G LTE, sostiene Ericsson. Oltre che di Wi-Fi offloading, quindi, si potrebbe parlare negli anni a venire anche di 3G offloading.

Fonte:

 

Mobile Broadband for All – Ericsson

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