Italia
Superare il problema delle interferenze che il segnale del digitale terrestre delle nostre emittenti locali provoca nei paesi limitrofi, in particolare nelle regioni adriatiche. E’ questo l’obiettivo del nostro paese, che da tempo è oggetto di critiche da parte di diversi paesi confinanti, in particolare Croazia, Slovenia, Malta, ma anche Francia e Tunisia.
Ed è per questo che il Ministero per lo Sviluppo economico si prepara a interventi ‘profondi’ sulle tv locali per liberare porzioni di spettro. Lo ha annunciato oggi il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli in occasione dell’incontro tenutosi oggi al MiSE con François Rancy, direttore del Radiocommunication bureau dell’ITU, l’agenzia delle Nazioni Unite che gestisce le risorse dello spettro internazionale delle frequenze.
“Il governo – ha dichiarato Giacomelli – intende risolvere il problema dell’eccessiva saturazione dello spettro attraverso una profonda riforma dell’emittenza locale“.
L’Italia è da tempo un’osservata speciale per le interferenze frequenziali con i paesi confinanti, in particolare con la Croazia.
Questo è uno dei motivi della visita di Rancy a Roma. L’ITU intende, infatti, verificare gli interventi che il nuovo governo intende adottare per scongiurare le minacce di procedure d’infrazione richieste dai paesi vicini.
Nel corso dell’incontro Rancy ha detto di apprezzare la svolta promessa dal nuovo esecutivo nell’utilizzo dello spettro radiofrequenziale.
“La strategia che adotteremo – ha spiegato Giacomelli – ci consentirà non solo di mettere finalmente l’Italia in grado di rispettare gli accordi internazionali sottoscritti, ma anche di riorganizzare complessivamente il settore dell’emittenza locale eliminando ambiguità, dando certezza di risorse e superando un’eccessiva e ingiustificata saturazione dello spettro“.
In questa prospettiva, il prossimo 6 maggio Giacomelli incontrerà il ministro delle Comunicazioni sloveno Jerney Pikalo.
In Italia la questione delle interferenze attende ancora una soluzione definitiva. Entro dicembre 2014, stando alle iniziali previsioni, le emittenti televisive che producono interferenze sui paesi confinanti dovrebbero liberare lo spettro. In cambio il Ministero prevede un indennizzo di 20 milioni di euro.
Una somma che però le tv locali ritengono insufficiente per compensare i danni subiti dagli operatori di rete che saranno colpiti dal provvedimento di sfratto.
E così mentre ci si prepara alla prossima assegnazione delle frequenze tv, ex beauty contest, resta impossibile quantificare il numero di emittenti che saranno coinvolte nella nuova rottamazione. Nel procedimento sarà coinvolta anche l’Agcom, che avrà il compito di aggiornare il piano frequenze, togliendo quelle fonte di disturbo per i paesi vicini e aggiungendone altre.