Italia
L’assemblea della società di collecting dei produttori discografici italiani, SCF, ha approvato oggi il bilancio 2013 rinnovando contestualmente gli organi della società.
Nel 2013 il fatturato si è attestato a 36 milioni di euro, incluso l’equo compenso di copia privata, sceso quest’ultimo del 60% nello scorso anno. A tale decremento ha fatto da contraltare una crescita del 6 % sui diritti raccolti per la pubblica esecuzione, che, nonostante un anno di forte crisi economica, hanno generato quasi 16 milioni di euro e rappresentano il 56 % del fatturato del consorzio.
Senza il declino dell’equo compenso, le cui tariffe sono scadute nel 2012 e non sono state ancora aggiornate dal Ministro per i Beni Culturali, il fatturato di SCF vede una crescita del 2 %.
In calo i ricavi dal segmento delle radio e televisioni, legati all’andamento del fatturato pubblicitario dei broadcaster e scesi del 4 %. Complessivamente rappresentano il 42 % dei ricavi di SCF.
In crescita del 21 % i ricavi dai new media. Il totale ripartito ai consorziati è stato di 32,5 % milioni di euro, il 16 % in meno rispetto al 2013, sempre per il calo di oltre 4 milioni della copia privata.
L’assemblea ha anche riconfermato il CDA nominando i consiglieri Andrea Cotromano, Corrado Filpa, Alessandro Massara, Alberto Pojaghi, Raffaele Razzini.
Il CDA ha poi confermato per un altro biennio Enzo Mazza alla presidenza, affiancato dal vice Mario Limongelli, entrambi consiglieri.