Stati Uniti
Che ruolo hanno negli Usa i cosiddetti User Genereted Content? Sono considerati attendibili? E qual è il loro target?
I millennial americani (i giovani nati fra gli anni ’80 e i primi del nuovo millennio) sembrano aver abbandonato i media tradizionali sin da quando imparavano a leggere. E’ il risultato di un’ analisi congiunta effettuata da un’ azienda di marketing, Crowdtap, e dalla società di ricerche Ipsos, secondo cui – racconta Mashable.com – quella generazione ritiene più affidabili i contenuti non professionali rispetto a quelli prodotti dai professionisti dell’informazione.
#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).
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I cosiddetti UGC, i contenuti generati dagli utenti, includono aggiornamenti di stato, blog, recensioni di ristoranti, ecc., qualsiasi contenuto fatto da non professionisti, senza alcuna reale motivazione che non sia quella di aggiungere un parere al mare di opinioni già esistenti. La logica – osserva Mashable – ci dice che non sarebbe il tipo di contenuto di cui ci dovremmo fidare di più rispetto all’intervento di un professionista.
E invece lo studio rivela che fra i millennial in generale la fiducia nei primi è il 50% superiore a quella nei secondi. Se poi per quanto riguarda le recensioni i giovani giudicano alla pari UGC e contenuti professionali, si affidano per il 20% in più ai primi quando si tratta di fare un acquisto e li ricordano per il 35% in più rispetto ai media tradizionali.
Una bella infografica, sempre su Mashable, descrive molto chiaramente queste tendenze.